Mito e dimensione umana in Gladiatori, la mostra del MANN. «Tutti ci sentiamo un po’ feriti. Prendiamo spunto dal loro coraggio»

by Michela Conoscitore

Paolo Giulierini l’ha definita un lavoro di squadra: Gladiatori, la mostra del Museo Archeologico Nazionale di Napoli è la nuova scommessa culturale dell’istituzione partenopea che ha visto coinvolti altri protagonisti del mondo museale italiano e internazionale. Al centro del racconto dell’ultimo percorso espositivo del MANN ci sono i gladiatori, gli ormai mitici guerrieri che si sfidavano nelle arene e negli anfiteatri dell’impero romano per il divertimento di imperatori e gente comune.

Visitabile fino al 6 gennaio 2022, è un focus tutto dedicato a questi lottatori che, soprattutto negli ultimi anni, hanno ricevuto un riconoscimento mediatico imponente dai contemporanei, basti pensare al film Il gladiatore di Ridley Scott. Perché una mostra per raccontarli? Proprio per andare oltre quella mitizzazione, ultimamente in voga, e descriverli umanamente facendo così combaciare antico e moderno affinchè fungano da pungoli ispirativi per ritrovare anche noi la forza e affrontare questo periodo difficile.

La mostra Gladiatori, presentata alla stampa in streaming dallo scenografico Salone della Meridiana del museo, ha partnership illustri come quella col Parco Archeologico del Colosseo e il Parco Archeologico di Pompei. Ben 160 gli oggetti in esposizione tra armi, elmi, manufatti appartenenti alla vita quotidiana, mosaici e affreschi, suddivisi in sei sezioni per approfondire gradualmente ogni aspetto degli antichi lottatori: “Idoli delle folle, bramati dalle donne e protagonisti di storiche ribellioni, i gladiatori furono baciati da una fama che già alla loro epoca varcò i confini delle arene e che nel corso dei secoli si è ulteriormente ingigantita”, ha affermato il direttore Giulierini, “la mostra ha l’ambizione di raccontare non solo il mito, ma anche la dimensione umana del gladiatore: non ne nasconde gli elementi più duri, ma li inserisce in una cornice più ampia, rivelando gli uomini sotto gli elmi e il contesto storico in cui vivevano. Da un certo punto di vista, è l’esposizione più sofferta e simbolica che abbiamo realizzato al MANN: come gli antichi gladiatori, oggi ci sentiamo tutti un po’ feriti e sofferenti. Ma, prendendo spunto dal loro coraggio e dalla loro tenacia, siamo pronti a rialzarci.

Promossa col sostegno della Regione Campania, Gladiatori conduce il visitatore in un’esplorazione a tutto tondo di questi idoli delle folle di duemila anni fa analizzando le armi e gli elmi che differivano tra loro a seconda della categoria a cui il gladiatore apparteneva: il mirmillone, dall’elmo pesante e riccamente decorato, l’agile trace fino al secutor e al reziario. Le armi gladiatorie in esposizione, appartenenti alle collezioni del MANN, costituiscono la testimonianza più completa e preziosa al mondo, che ha ispirato proprio il regista Scott per il suo film. Ma grazie alla mostra si va oltre, quindi, la rappresentazione filmica di Russell Crowe per conoscerli davvero i gladiatori, addirittura esplorandone la dieta, prevalentemente a base di cereali reputati l’alimento più adatto per mettere su grasso corporeo, la loro protezione nei combattimenti corpo a corpo. Anche questo è un aspetto che viene approfondito nel percorso espositivo. Al termine, lo spettacolare mosaico di Augusta Raurica, mai esposto prima in Italia, e una sezione tutta dedicata ai più giovani, Gladiatorimania: interattiva e tecnologica, nel braccio nuovo del museo sono state allestite delle sezioni ad hoc per imparare, visitando il museo. “C’è l’idea che il gladiatore possa sovvertire le regole costituite, che possa riappropriarsi della libertà e questi obiettivi si possono raggiungere soltanto uniti, una lezione anche per noi oggi”, ha concluso Giulierini.

La parola, in conferenza stampa, è passata alla direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo: “La partnership per la mostra Gladiatori rientra nel protocollo di collaborazione tra i due enti culturali, e mira a creare una rete per il turismo di prossimità. Inoltre, sempre inerente ai gladiatori, al Colosseo stiamo predisponendo un nuovo percorso di visita che avrà come scenografia i sotterranei dell’anfiteatro, per immaginare di vivere con i gladiatori gli attimi prima dei combattimenti nell’arena.” Alle sue prime uscite pubbliche come nuovo direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, complimentandosi con Giulierini per la nuova mostra, ha auspicato che quest’ultima serva per far conoscere anche altri musei della Campania.

Infine è stato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca a concludere la presentazione: “L’inaugurazione di questa nuova mostra del Museo Archeologico di Napoli porta gioia e speranza. In questi anni Giulierini è stato fautore di eventi straordinari, e ne siamo orgogliosi come Regione. La ricchezza del nostro territorio è eccezionale, qui si è sviluppato il fuoco della cultura occidentale, da Velia agli Eleatici, in Campania è nato il pensiero occidentale”. De Luca poi ha anticipato un grande progetto che vede protagonisti la Campania e il Lazio: “Fra Napoli e Roma potremo realizzare il più grande distretto culturale e turistico del mondo, un’area di circa 150 chilometri ricca di stratificazioni artistiche tra le più importanti al mondo. Questa è una grande prospettiva di sviluppo per l’Italia e, in qualche modo, spero che ciò giunga al governo”, e ha concluso, dicendo “come Regione, e la mostra di oggi ne è l’ultima testimonianza, abbiamo sempre supportato la cultura. E la digitalizzazione dell’intero patrimonio culturale campano, per noi, è un vero e proprio investimento strategico.

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