Ridisegnare lo spazio, quattro artisti fotografano il dialogo tra l’arte storicizzata e la contemporaneità

by Anna Maria Giannone

Quattro artisti, quattro età diversa, differenti percorsi di ricerca, una comune idea di fotografia capace di ridisegnare lo spazio, in una relazione che va la di là del ritratto oggettivo.

Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali con i loro scatti si fanno portatori della propria personale relazione fra camera e spazio nella mostra Ridisegnare lo spazio a cura di Angela Madesani, in programma dal 12 febbraio 2022 negli spazi di LABS Contemporary Art a Bologna, galleria d’arte contemporanea che si conferma luogo dedicato alla ricerca, con una particolare attenzione al dialogo tra l’arte storicizzata e la contemporaneità. Nelle grandi foto di Massimo Vitali (Como, 1944) lo spazio naturale diviene spazio sociale. Scrive Angela Madesani nel testo che accompagna la mostra: «In mostra sono due grandi foto dai toni scuri. Qui tutto è lava, tutto è duro e pungente e la luce cambia molto velocemente. Vitali ridisegna lo spazio, lo rimisura attraverso un’altra categoria. Il suo è uno spazio sociale, fortemente antropizzato che possiamo collegare alla sua formazione». Uno dei temi principali della ricerca di Andreas Gefeller (Düsseldorf, 1970) è la messa in discussione della percezione univoca dello spazio da parte dell’uomo. In mostra ci sono alcuni suoi lavori provenienti dalle serie Supervisions e The Japan Series. Il suo è il tentativo, riuscito, di mutazione percettiva e dunque di riproposizione dello spazio. Continua Madesani: «Per quanto sia una questione inutile e obsoleta, viene spontaneo domandarsi di fronte a che tipo di operazione fotografica ci troviamo. È documentazione? Per certi versi sì, perché nulla è stato aggiunto e tutto è perfettamente corrispondente alla realtà. Al contempo, però, bisogna rendersi conto che la prospettiva proposta nell’immagine, in questa modalità, non è mai esistita».

Il fruitore potrebbe pensare di trovarsi di fronte a un’immagine reale, istantanea, ma così non è. Fundamental è il titolo della serie alla quale appartengono i due lavori in mostra di Giulia Marchi (Rimini, 1976), riprendendo il titolo che Rem Koohlas ha dato all’edizione da lui curata della Biennale di Architettura di Venezia nel 2014. Quello proposto da Giulia Marchi è uno spazio concettuale, in cui la lettura dell’artista svela dimensioni ulteriori. Il lavoro nasce dal desiderio di mettere in relazione la ricerca artistica con gli scritti di Koolhaas dedicati al concetto di spazio e dell’uso che ne facciamo. Le opere di Marina Caneve (Belluno, 1988) fanno parte del lavoro A fior di terra, realizzato per una rete di comuni del Veneto. Gli scatti proposti sono degli still life in cui gli oggetti riescono a disegnare la dimensione spaziale attraverso l’essenza delle forme, in stretta relazione con lo spazio naturale in cui sono contenuti.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dal martedì al sabato, fino al 5 aprile 2022.

Informazioni: Labs Contemporary Art Via Santo Stefano 38, Bologna

Tel. +39 051 3512448 | Mob. +39 348 9325473

www.labsgallery.it

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