Treni e binari in un calendario d’autore, la Lotras si riempie di colore con Francesco Barbieri

by Antonella Soccio

La Lotras, il network della logistica multifunzionale e intermodale della famiglia De Girolamo, che ha appena ricevuto il premio Logistico dell’Anno 2019 conferito ad Armando de Girolamo (Amministratore Unico di Lotras, quale componente dell’ER.I.C. – Emilia Romagna Intermodal Cluster ), non è nuova alle contaminazioni con l’arte contemporanea. Uno dei due figli del patron, il presidente Domenico De Girolamo, aveva già sperimentato la street art e il graffitismo, affidando ad artisti del calibro europeo i vagoni merce dei propri treni.

Per il 2020, l’anno dell’avanguardia e del futuro che tutti ci siamo sempre aspettati, il manager, appassionato da sempre di arte contemporanea, si è spinto oltre, immaginando un calendario d’autore per suscitare riflessioni attraverso l’arte.

Foto e pittura insieme: dal connubio degli scatti del foto giornalista Franco Cautillo con le rielaborazioni grafiche e pittoriche di Francesco Barbieri sono nati nuovi contesti urbani, da oggi in mostra nella Sala Fantini di Confindustria Foggia in Via Valentini Vista Franco.

Un treno innevato a gennaio, una pazza platform viola per marzo, il giallo e l’azzurro della vita a giugno, la calura cromatica e puntiforme della stazione di Faenza a luglio, i campi fucsia quasi allucinatori nell’agosto torrido della Capitanata, gli spazi laboriosi aziendali per novembre. 12 opere per 12 mesi.

Stazioni, binari, piattaforme logistiche: tutto è stato inondato dalla luce e dai colori carichi e saturi di Barbieri, un artista internazionale, di origini pisane, che lavora nel post graffitismo contemporaneo. La sua produzione di focalizza sui paesaggi urbani dove i treni e le rotaie sono spesso elementi centrali della sua indagine artistica. Nei suoi lavori esplora i margini della vita metropolitana, rappresentando le no-man lands, le terre di nessuno, che si trovano ai bordi delle città e della civilizzazione e che diventano grazie al suo colore dei blues suburbani.

“Con il prezioso contributo di Franco Cautillo, abbiamo affidato al pittore Francesco Barbieri delle immagini del nostro archivio chiedendogli di mettere in risalto con il suo segno il nostro modus operandi- ha spiegato nel corso della presentazione del calendario Domenico De Girolamo davanti a tutto il board di Confindustria e al neo Rettore dell’Unifg Pier Paolo Limone– Siamo molto colpiti dalle sue elaborazioni fotografiche, opere che trasmettono emozioni uniche, ma che hanno alla base un lavoro di squadra. Nell’importante percorso pittorico di Francesco Barbieri sono da sempre presenti scenari urbani e industriali, molta della sua ricerca si sofferma sui paesaggi ferroviari, ingredienti che cerca sempre di ritrarre nella loro realtà anche se immaginaria e che l’artista utilizza per materializzare opera”.

“Francesco Barbieri è un artista e pittore che seguo già da tempo, amo l’arte contemporanea per un mio piacere e una mia passione- ha aggiunto De Girolamo a noi di bonculture- ho immaginato che potesse rappresentare in maniera giusta ed adeguata il nostro settore, perché nelle sue opere sono sempre presenti delle immagini o dei contesti industriali o post industriali. E in particolar modo ci sono sempre dei link alla ferrovia, che è l’aspetto di consuetudine delle sue opere. È stato naturale per me sceglierlo. Da 20 anni realizzo il calendario dell’azienda, nel corso degli anni ho lavorato col fotografo Cautillo e ancora oggi il lavoro a più mani è merito suo. È un lavoro di squadra: è questo quello che volevo testimoniare, anche forse inconsciamente. Dietro la Lotras c’è un lavoro di squadra”.

Le opere di Barbieri iniettano dentro i siti ritratti in Zona Asi a Foggia il dinamismo che quel paesaggio industriale pugliese non ha e non ha mai avuto, è soddisfatto di questo effetto straniante e onirico?

“Assolutamente sì, sono soddisfatto. Credo veramente in queste operazioni: a mio modo ho cercato di ricreare anche nella realtà pugliese una situazione di questo tipo. Chi viene da noi in azienda trova negli uffici e negli spazi all’aperto delle opere d’arte, del colore o quello che può essere considerato arte. Penso che l’arte sia una componente essenziale per dare al lavoro quella dimensione più umana e giusta. Probabilmente abbiamo perso col tempo questa attitudine, viviamo in Italia, dove c’è sempre stata la commistione con l’arte. Spero che invece il mecenatismo artistico venga emulato e si ritorni un po’ tutti a proporre opere”.

“Sostanzialmente si tratta di una applicazione di colore su delle fotografie- ci ha illustrato l’artista- Io ho post prodotto le foto e le ho fatte stampare per poi intervenirci con la pittura sopra. A differenza di altri tipi di lavoro nei quali si costruisce il quadro dal niente, in questo tipo di lavoro il quadro c’è già e mi limito a riempire alcune campiture. L’idea che avevamo con Domenico, il curatore, che mi ha seguito passo passo, era di dargli un’impronta del succedersi del tempo e delle stagioni. Ci sono dipinti più invernali, altri estivi. L’impronta metropolitana è in tutti i miei lavori”.

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