I cinque libri da leggere secondo Gianrico Carofiglio

by Michela Conoscitore

Gli appuntamenti in streaming con Consigli d’Autore sono iniziati con un primo ospite davvero d’eccezione, lo scrittore Gianrico Carofiglio. Ospite nella diretta della libreria di Bisceglie Vecchie Segherie Mastrototaro, il giallista di Bari ha raccontato di essere un lettore forte, anche se ironicamente a volte le sue letture non sono proprio commendevoli.

Lo scrittore ha difeso il ‘diritto’ a leggere di tutto, e ha svelato quali sono i suoi cinque libri da leggere, o da regalare a Natale, non soltanto argomentando con osservazioni interessanti le sue scelte ma affermando che: “I libri di cui parleremo suggeriscono un modo diverso di porsi verso la modernità e le sue sfide”.

Konrad Lorenz, L’anello di re Salomone (Adelphi, pp. 274, 12 €)

Il primo libro suggerito da Carofiglio è un saggio del premio Nobel Konrad Lorenz:

È un libro che suggerirei di regalare ai ragazzi che hanno curiosità per la natura, io l’ho molto amato da bambino, leggendolo più volte e pensando che da grande sarei voluto diventare zoologo ma poi le cose sono andate diversamente. Un saggio divulgativo che ha riscosso un enorme successo nel mondo, un’antologia a cui l’etologo ha dato vita sui suoi rapporti con gli animali. Un’esplorazione divertente e, a volte, anche commovente di questa nuova disciplina, l’etologia, attraverso gli occhi del suo fondatore dove si avverte il rapporto amichevole con gli animali e la natura che ci circonda, verso cui gli umani, negli ultimi decenni, hanno esercitato un atteggiamento predatorio e distruttivo. I libri ci attrezzano a capire il mondo.

Michel de Montaigne, Saggi (Bompiani, pp. 2503, 40€)

Per lo scrittore, uno dei filosofi imprescindibili da scoprire:

Il suo approccio alle questioni più varie non è sistematico ma casistico, e ragiona sull’essere dell’uomo nel mondo. Montaigne ha quotidianamente scritto un diario/campionario delle sue riflessioni sui temi del mondo, e questo libro ci arriva dal XVII secolo come un oggetto incredibilmente moderno, che parla alla nostra sensibilità di uomini che vivono in un oggi complicato. Montaigne afferma che non c’è un solo modo di affrontare i problemi, non esiste un solo punto di vista e quindi è necessario essere tolleranti verso le opinioni differenti di altri esseri umani, ma anche delle altre specie che popolano la Terra. Oltre che ricco di brillanti intuizioni e umoristico, possiede anche un altro pregio che pochi libri di filosofia hanno: può essere letto come si vuole, non esiste un inizio o una fine anzi questo forse è il modo sbagliato di leggerlo. Si può aprirne una pagina a caso e scoprire quale riflessione geniale ci propone Montaigne.

Italo Calvino, Il cavaliere inesistente (Mondadori, pp. 124, 12€)

Chi ha detto che il migliore di Calvino sia Il barone rampante? Lo scrittore ha esposto il proprio punto di vista:

Tra i romanzi di Calvino, quello che ho amato di più. Nella storia di Agilulfo, cavaliere che non esiste nella sua armatura vuota, eppure che ci dice cose straordinarie sul nostro modo di essere oggi nel mondo, poco presenti a noi stessi e nei rapporti con gli altri. Quella che Calvino ci da’ la possiamo considerare una lezione pratica, ci indica che l’ego individuale e collettivo degli umani è una trappola perché ci impedisce di entrare davvero in contatto col mondo e con gli altri. La genialità del libro è che ti appassiona ad un personaggio che non esiste, in una certa misura tutti noi siamo dei personaggi che non esistono. Della Trilogia degli Antenati, in cui rientrano oltre a Il cavaliere inesistente anche Il visconte dimezzato e Il barone rampante, il più famoso è l’ultimo che ho citato, secondo me è il più debole e macchinoso dal punto di vista della costruzione narrativa. Ne Il barone rampante non sono riuscito ad immedesimarmi nemmeno per un momento.

Eugen Herrigel, Lo zen e il tiro con l’arco (Adelphi, pp. 106, 10€)

Uno dei libri consigliati da Carofiglio parla di filosofia zen:

Una lettura che ti illumina sul senso delle cose e sul farle in un certo modo. Lo zen ci insegna a vivere il momento e ad essere consapevoli delle proprie azioni, detto così il concetto viene impoverito. Herrigel, professore di filosofia austriaco, nel suo racconto di tirocinio con l’arte giapponese di tiro con l’arco mette in evidenza un’altra problematica contemporanea: viviamo tutto con fretta, e questo libro lo racconta in modo poetico e rigoroso allo stesso tempo. Un libro che non dovrebbe mancare nella biblioteca di un lettore contemporaneo.

Anna Achmatova, La corsa del tempo – Liriche e poemi (Einaudi, pp. 313, 17,50€)

Si concludono con una donna e la poesia i consigli di Gianrico Carofiglio. Della poetessa russa Anna Achmatova lo scrittore ha utilizzato un verso per il titolo di una delle sue opere, Non esiste saggezza:

Chiudo deliberatamente con una donna e una poetessa perché c’è veramente bisogno di leggere quello che scrivono le donne: sono in grado di farci comprendere cose della vita su cui noi uomini non abbiamo le idee chiare. E c’è bisogno di leggere più poesia. Nel film L’attimo fuggente c’è un momento in cui il professor Keating spiega bene il ruolo della poesia nel mondo: non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino. Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana.

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.