“La storia di Marcella che fu Marcello”: Bianca Berlinguer dà forza e interpretazione sociale ad un testamento privato

by redazione

Non si può parlare di un libro così particolare se non si parte dal doveroso ringraziamente ad Alessandra Benvenuto. Nella straordinaria manifestazione del Premio Letterario “I Fiori Blu” ha voluto la nostra Associazione, l’AGEDO (genitori, parenti e amici di persone LGBTI). A testimonianza di un lavoro che quotidianamente svolgiamo nella società reale, nelle scuole, per informare e sensibilizzare i giovani sulla diversità come ricchezza e contro ogni Omofobia.

“La storia di Marcella che fu Marcello”, di Bianca Berlinguer, è un libro forte che attraversa un ampio arco temporale della nostra società rivelandone le grandi contraddizioni che l’hanno caratterizzata  nel rapporto tra la società stessa, le false etiche e la condizione delle trans. La bravura della scrittrice, Bianca Berlinguer non è nel suo scritto, non avevamo dubbi sul valore della sua penna, ma nella forza e nell’interpretazione sociale che lei dà a questo libro. Marcella di Folco si affida alla sua cara amica Bianca per raccontarsi e raccontare, a tutti coloro che alla vita danno un senso, come una vita trascorsa sul limite continuo, tra audacia e impegno politico, possa divenire messaggio, manifesto, urlo contro una società che mai ha risolto la questione delle Differenze e, nello specifico, dei diritti dei Trans per il loro riconoscimento. Un testamento che Marcella lascia nelle mani di Bianca Berlinguer ben consapevole del valore umano che ne avrebbe potuto trarre. Dai primi anni quaranta, periodo della sua nascita, sino al 2010, anno della sua morte, Marcella ripercorre la sua vita come un lungo binario che attraversa i più svariati e contrastanti territori. Il continuo conflitto con il suo corpo, la consapevolezza del sentirsi sempre e comunque donna, il dolore degli abbandoni, degli amori falliti, delle cadute e delle risalite, contribuiscono a dipingere un quadro dagli stridenti conflitti di luci e ombre, tra contrapposti colori scuri a policromie intense. Scava nelle contraddizioni dei tanti che pubblicamente considerano questo Mondo come invisibile ma, a pantaloni calati, raccontano loro i tanti malesseri della loro vita perbenista.

Marcella si mostra in tutta la sua sincerità e schiettezza, prendendosela con tutti, anche con le stesse trans, ree di aver supinamente accettato la loro condizione. Un racconto che si spinge sino alla sua decisione di cambiare sesso a Casablanca in un momento in cui, in Italia, non era concepito il benché minimo riconoscimento a chi intraprendeva una scelta così convinta e sofferta. Una vita vissuta contro il senso dell’onda fino alla sua dedizione totale alla politica e alla difesa degli “invisibili”, questo erano i trans per il comune senso del vivere. In tutta questa trama, tra racconti che si proiettano negli ultimi periodi della vita di Marcella e storie che del passato ne fanno deciso patrimonio di riflessioni, Bianca Berlinguer sa come sorvolare o posarsi lì dove la penna è destinata a divenire mannaia, antico aratro dal solco profondo.

È un libro che vale assolutamente la pena leggere, nel quale non si aspetta un finale imprevedibile. Un libro che attraversa le coscienze dei conformisti sino a esplodere come mina sociale. Nessuno può rimanere insensibile dopo aver conosciuto la storia di Marcella, nessuno non potrà non riflettere sul proprio impegno per il riconoscimento di ogni diritto umano.  Bianca Berlinguer, come fedele estensore, evidenzia tutta la sua sensibilità e raffinatezza nel cogliere il senso di una vita e riconoscendo a Marcello/Marcella Di Folco tutto il suo valore sociale.

Michele Sisbarra

Vice presidente AGEDO “Gabriele Scalfarotto” – Foggia

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