Lezioni di Storia a Matera, Alessandro Laterza spiega la “fame” di divulgazione di qualità

by Ines Pierucci
ines pierucci e alessandro laterza

People have the Power è l’inno che ci ha ricordato che il potere di sognare e di lottare per liberare il mondo dalle dittature è della gente, dunque il monito che la Fondazione Matera – Basilicata 2019 si è data per i tre capitoli del progetto “Future digs” organizzato insieme a Giuseppe Laterza & Figli spa e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, cui se ne aggiungerà presto un quarto, “Lezioni materane”, con Rai Radio3.

Quella rivoluzione invocata da Patti Smith negli anni 80 è la stessa dei contadini del Sud di qualche anno prima raffigurata da Levi nel suo dipinto «Lucania ‘61» esposto a Palazzo Lanfranchi e che si è avverata attraverso il riscatto della Città dei Sassi che da “vergogna nazionale”, come venne definita negli anni 50, è diventata patrimonio dell’Unesco nel 1993 e, oggi, Capitale Europea della Cultura 2019.

La Cultura, dunque, è il cuore della metamorfosi di Matera e apre le porte alle Lezioni di Storia, dal titolo Oltre i confini, inaugurate dallo storico Alessandro Barbero che ha affrontato le due grandi battaglie di Adrianopoli e Poitiers.

Studiosi, ricercatori e intellettuali continueranno fino al 6 aprile a raccontare l’eterna esigenza dei popoli di attraversare le frontiere geopolitiche e culturali, nella trasformazione continua di sé e dell’altro, toccando temi che spaziano dalla crisi delle democrazie, all’analisi e ricostruzione del filo che lega la nostra storia alla contemporaneità, fino ad approfondire le sfide che ci circondano.

Con l’auspicio che il futuro abbia sempre un cuore antico abbiamo chiesto all’editore Alessandro Laterza alcune riflessioni a partire dal successo barese delle Lezioni di Storia nateuna decina di anni fa a Roma e poi diffuse a Firenze, Genova, Torino, Milano, Trieste, Udine e Brescia.

Perché hanno grande successo?

Le Lezioni di Storia rispondono alla fame di una divulgazione di qualità e, nonostante quello che si pensi, c’è interesse per la storia da parte di un pubblico sempre più ampio che risponde con entusiasmo.

Dal punto di vista editoriale questa iniziativa è una delle possibili maniere per presentare contenuti di qualità. A Bari il successo è stato pari a quello di Roma e di altre piazze, nonostante quando si gioca in casa il risultato non sia scontato, è stata smentita l’idea che a Bari non ci sia un pubblico e che non sia più che motivato. Rispetto alle altre città abbiamo cominciato più tardi al Sud e a Bari, che è stata la prima, hanno fatto seguito Matera e Napoli, dove al Teatro Bellini prossimamente s’inaugurerà il festival delle Lezioni di Storia.

Perché oggi si dovrebbero leggere romanzi storici?

Il mercato delle opere di saggistica e di storia ha bisogno sempre di più di fare uno sforzo per andare incontro ai lettori. Il libro sulla sconfitta di Caporetto di Alessandro Barbero ha avuto un notevole successo.
Ma i romanzi storici hanno fortune alterne; il genere in sé non ha una particolare forza o presenza. Anche il libro di Scurati su Mussolini, ad esempio, ha avuto un considerevole riscontro e ha dimostrato che la storia può essere trattata diversamente ma suscitando eguale interesse nei lettori.

Il piemontese Carlo Levi riconobbe nel sindaco-poeta lucano Rocco Scotellaro “una realtà vera che non si può chiudere in schemi ma che va al di là del suo mondo di allora, dei suoi dolori, delle sue lotte, che non si ferma agli scritti, e che parla sempre più chiaramente non solo della Lucania e del Mezzogiorno, ma della vita dell’uomo”. La Poesia e la Storia possono accorciare la distanza tra Nord e Sud?

La conoscenza della storia non è un’invenzione che si può confezionare ad hoc ma è utile a dare spunti e riflessioni per le reciproche recriminazioni tra nord e sud. Quando Il nostro paese si è espresso in modo unitario, ha espresso il meglio di se.

Secondo Oscar Iarussi, uno dei relatori delle Lezioni di Storia a Bari, non è detto che i caratteri del sud appartengano necessariamente al passato. Per sparigliare il gioco che rischia di diventare ripetitivo è necessario rompere il meccanismo secondo il quale ci siano ruoli in commedia e che lo sviluppo sia al nord e il sottosviluppo al sud. Rocco Scotellaro, ad esempio, è un uomo del futuro e non del passato.

Dopo i festeggiamenti per Matera Capitale Europea della cultura, insieme ai tanti B&B, ristoranti e negozi di souvenir, è plausibile immaginare e sperare che ritorni almeno una libreria nel centro del capoluogo lucano?

A me piacerebbe che Matera Capitale Europea della Cultura diventi occasione di nuove iniziative e che le librerie tornino nei luoghi di passaggio e del centro della città, per andare incontro ai lettori.

Programma delle prossime Lezioni di Storia a Matera

Sabato 23 febbraio sarà il geografo Franco Farinelli a riflettere sull’evoluzione dei modelli spaziali utilizzati per la rappresentazione del mondo. Da Cristoforo Colombo a Google: come cambia il modo di fare i conti con l’esistente?

Il confine indagato da Franco Cardini sabato 9 marzo è quello tra due fedi religiose: il cristianesimo e l’islam.

Sabato 23 marzo Simona Colarizi rifletterà su due momenti cruciali che hanno ridisegnato l’assetto geopolitico dell’Europa: la pace di Versailles (1919) e il crollo del muro di Berlino (1989); due momenti carichi di speranze che di lì a poco rimarranno disattese.

Durante l’ultimo incontro, sabato 6 aprile, Alessandro Portelli racconterà la storia di Ouladah Equiano, rapito in Africa nel ‘700, venduto in America e fuggito in Europa. Viaggiatore, deportato, esploratore, migrante, Ouladah si batte per l’abolizione della tratta degli schiavi. Portelli intreccia questa biografia esemplare con le attuali storie di migrazione.

Tutte le lezioni sono introdotte da Annamaria Minunno.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, ore 11.00 – Casa Cava – Matera

Ines Pierucci

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