Santi Subito di Antonio Veneziani, l’agiografia profana delle icone della cultura e dei miti intramontabili

by redazione

Pier Paolo Pasolini, James Dean, Jim Morrison, Marilyn Monroe, Henri de Toulouse-Lautrec sono solo alcuni dei miti presenti nel nuovo libro di Antonio Veneziani Santi Subito per FVE Editori.

Ultimo tra i maggiori rappresentanti della Scuola Romana, Antonio Veneziani santifica i compagni di strada, gli ultimi, i maestri di libertà e di gioia. Compone un’agiografia profana fatta di icone della letteratura, del cinema, della musica, artisti intramontabili e veri e propri miti. Con la sua voce fresca e antichissima, caustica e tenera, Antonio Veneziani scrive di uomini e donne che fino a ieri erano tra noi, ricordandoci – preghiera dopo preghiera- , che ogni vita è più vasta della propria biografia, è imprendibile e canta, allegra e stonata, per i nostri cuori crepati.

Di seguito le parole introduttive di Luigi Mantuano che anticipano le pagine di lodi e preghiere ai santi laici e l’invocazione a San James Dean dell’autore.

La santità del poeta
di Luigi Mantuano

Henri Brémond in Preghiera e poesia ha scritto che “tocca al mistico spiegare il poeta”. Il mistico e il santo – scrive Mino Bergamo in La scienza dei santi – è l’eroe di un contrordine assoluto, abita ormai nella terra della sragione perché tutto lo oppone all’ordine sociale e cosmico. La volontà di purezza e di verità lo portano ad essere vagabondo, insensato, selvaggio.

Le preghiere della poesia di Antonio Veneziani imprimono la potenza del vate all’elegia della gente comune. Abituato a non fare differenze tra luoghi regali e marginalità periferiche, capace di discernere l’infinito nel volto dell’uomo amato come in quello del passante sconosciuto, Veneziani coglie la santità dove noi non la vediamo. La “metafisica dei santi” diventa pop, esce dalla puzza del chiuso delle sagrestie e delle chiese semideserte per immergersi nella musica di una icona rock, per ritrovarsi tra le gonne svolazzanti dell’attrice più triste ed erotica del cinema, per finire con la preghiera ad un uomo che ha fatto di Dio e del sesso i suoi unici pensieri come Carlo Coccioli.

Veneziani prega. La preghiera è grido di invocazione. E con Veneziani insieme alla comunità dei santi gridiamo forte a colui che ci manca: “O san James, attore solitario e amatore parsimonioso, affianca noi introversi, noi malandati, noi, umanitá bruciata, mentre ci aggrappiamo all’assoluto, col corpo balbuziente”.

Veneziani è la modernità. Di essa coglie l’impalpabile percezione, perché oggi più che mai Dio si manifesta come a Elia nel “sussurro di una brezza leggera” (1Re, 19,12): “Salvaci dalla borghese noia, dalla nebbia, dall’angoscia e dallo smog della stupidità. Questo sarà il tuo centesimo prodigio, e la febbre che ci sobbalza nel cuore sbiadirà nella notte appena velata di pioggia”.

Veneziani è un mistico perché non lo sa. Come Hadewijch, Meister Eckhart, Fénelon, ama la nudità della mente e la gratuità della gioia: “Tu, protettore di ladri, omosessuali, negri, migranti, travestiti, facci giungere alla nudità della mente e al cuore dell’anarchia, concedici libertà e permettici di trapiantare la gioia senza lavorare. Tu “prigioniero innamorato” indicaci il migliore modo per lodare la sontuosità di un corpo virile e l’umiltà di un granello di sabbia”.

Mi piace pensare che anche Antonio Veneziani nella comunione dei santi possa fare sue le parole dei Cantici spirituali del mistico e poeta Jean-Joseph Surin (1600-65):

Voglio percorrere l’intero mondo,

e vivrò come un fanciullo perduto,

c’è in me lo spirito del vagabondo

che tutti i beni per poco ha venduto.

Per me è tutt’uno che viva o che muoia,

mi basta l’Amore che in me dimora.

San James Dean

O angelo fulgido e corrucciato, o James, santo di liberi, ma puri costumi, orienta i tuoi indegni devoti nella promiscuità odierna e conducili sulla strada della sensibilità dell’animo e della mente.

O James che del gioco del posacenere facesti una perfetta preghiera, ricordaci che il rito è meglio se esercitato con sigari, magari cubani (profumano l’aria e sono virili).

O James sorreggici nella stupida malattia, nella pidocchiosità di certi amori, quando ci sentiamo soli (quasi sempre), nell’abbandono, visto che ben conosci tutto questo.

O san James, attore solitario e amatore parsimonioso, affianca noi introversi, noi malandati, noi, umanità bruciata, mentre ci aggrappiamo all’assoluto, col corpo balbuziente.

O James che con insidioso fascino e con imprevedibile umore avevi cari gli animali, i giovani, ma anche i vecchi, gli uomini e un poco anche le donne, i buoni, ma anche i cattivi (non per niente sei santo), elargisci un po’ d’amore a questa società incancrenita nell’odio. O James, o san Dean, protettore dei ribelli, degli scontrosi, degli asociali, soccorri i tuoi devoti nella ricerca di un po’ di calore esistenziale, assistili nel disinganno amicale, aiutali a sopperire alla mancanza di ideali e di autentici sogni.

O James, fascinoso miracolo, fa in modo che la disperazione non disperda l’innocenza e che il sangue scorra nelle vene e non nelle strade.

Salvaci dalla borghese noia, dalla nebbia, dall’angoscia e dallo smog della stupidità. Questo sarà il tuo centesimo prodigio, e la febbre che ci sobbalza nel cuore sbiadirà nella notte appena velata di pioggia.

Santi Subito

di Antonio Veneziani

in uscita il 10 maggio per FVE Editori

ESTRATTO

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