Una piovosa giornata destinata alla noia, ma poi: Invece Concita

by Maria Teresa Valente

È un’uggiosa giornata di settembre inoltrato e quando comincia anche a piovere pensi che sia ormai destinata a concludersi noiosamente, e ‘Invece Concita’ improvvisamente la illumina.

Giovedì 19 settembre, Concita De Gregorio, giornalista tra le più influenti e importanti del panorama nazionale, è stata ospite a Foggia del festival ‘Questioni Meridionali’ e, nella suggestiva cornice dell’auditorium Santa Chiara, ha dialogato con il giornalista Felice Sblendorio del suo ultimo libro: Nella notte.

Ecco dunque, dinanzi ad una numerosissima ed attenta platea, delinearsi i contorni di un romanzo giallo che sviscera situazioni politiche così incredibilmente assurde e dai risvolti talmente paradossali che pare ovvio trattarsi di una storia sbocciata dalla fantasia dell’autrice e dunque completamente inventata. Ed invece, è tutto assolutamente vero, poiché a quanto pare la politica italiana è ormai sfociata nella fantapolitica, divenendo il classico caso in cui la realtà supera l’immaginazione.

La nota firma di Repubblica, celandosi tra le pieghe del suo libro, si propone di svelare in maniera finta vicende vere, tanto lontane, quanto vicine, poiché in fondo da quella politica degli intrighi e del mistero siamo coinvolti tutti, direttamente o indirettamente.

“Quando vado in un ristorante di Roma alle 23 – racconta la De Gregorio – mi dicono che le cucine sono chiuse. Ora, mi chiedo e vi chiedo, com’è possibile che invece ci raccontino di incontri decisivi avvenuti in ristoranti alle 4 di notte?”. Quindi, la giornalista ha svelato un mondo sommerso, nascosto ai più, che spessissimo prende le decisioni più importanti proprio nel pieno della notte, perché: “la prima regola della politica è che non dobbiamo vedere le cose che stanno per succedere, ma dobbiamo al massimo sapere solo quello che è già accaduto”.

La trama: Nora D. studia a Pisa. Ha scelto di raccontare, nella sua tesi di dottorato, le ragioni che alcuni anni prima portarono alla mancata elezione del presidente della Repubblica. Dalle parole dei testimoni ricompone nei dettagli ciò che si mostra come una congiura e si imbatte in un delitto. Trova un impiego di prestigio in un centro studi a Roma e arriva nella capitale. Il suo luogo di lavoro si rivela essere il fulcro di una rete di ricatti e giochi di potere, ma quando decide di rinunciare all’incarico, incontra Alice, esperto informatico, nonché la sua migliore amica d’infanzia e giovinezza. Il centro diventa per Alice l’osservatorio ideale per studiare il meccanismo delle tre Esse – Sesso, Soldi, Segreti – che governa l’informazione politica. Insieme le due ragazze avviano un’indagine parallela e segreta che…

Nella Notte è anche il titolo della tesi di Nora, perché tutto ciò che è più importante nella nostra vita avviene solitamente tra le sette di sera e le nove del mattino, mentre poi dalle nove del mattino alle sette di sera veniamo anestetizzati ogni giorno da una polemica diversa, creata ad hoc come armi di distrazione di massa: “Prendi il vestito blu del neo Ministro Teresa Bellanova”, commenta con sarcasmo Concita De Gregorio, evidenziando invece quanto sarebbe più importante capire chi c’è dietro a muovere le fila.

Il giornalista Felice Sblendorio con domande argute ha portato la De Gregorio a snocciolare il leit motiv del suo libro, fino ad invitarla a leggerne un pezzetto, deliziando i presenti. Ha quindi invitato a ricordare Alessandro Leogrande, il giornalista tarantino scomparso improvvisamente a soli 40 anni nel 2017 e con il quale Concita ha collaborato, lasciandole l’impronta di un professionista dall’anima grande e profonda.

La De Gregorio, oltre ad essere un’ottima scrittrice e giornalista, è anche un’interessante intrattenitrice, e creando un connubio perfetto tra eloquio e aneddoti, ha incantato e rapito il pubblico che ha ascoltato in silenzio, per oltre un’ora, quasi ipnotizzato.

“Il gioco del potere non vuole spettatori”, ha svelato sibillina. E siamo tutti costantemente controllati per poter essere ricattati: “Quando accendiamo un pc o ci connettiamo alla rete dai nostri palmari, non siamo noi ad entrare in internet, ma è internet che entra in noi”. Ed eccoci dunque tutti possibili vittime della macchina del fango.

Eppure, un barlume di speranza c’è, perché nonostante tutto è ancora possibile cambiare. Ed è questo il messaggio emerso dalla conversazione, lanciato in una terra dove Concita ha confessato di essere venuta volentieri, perché “ci sono luoghi che più di altri hanno bisogno di essere sostenuti”.

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