L’animale da palcoscenico Amii Stewart, il sogno che si avvera per il Concerto per la Pace, ha scaldato Foggia

by Alessio Walter De Palma

Il 22 luglio per Foggia, la provincia e non solo è una data tristemente ricordata dall’intera comunità da ormai settantasette lunghi anni da quel giovedì 22 luglio 1943, un vero e proprio “giovedì nero”, in cui la temibile ed avanguardista RAF Royal Air Force dell’aviazione britannica, la prima ad essere dotata del potentissimo e tecnologico neonato radar, sgancia migliaia di bombe sulla città di Capitanata riducendola ad una vera e propria “città fantasma” con oltre 7600 morti e più di 700 feriti solo in tale giornata. Per dovere storiografico la città e la provincia foggiana è stata attaccata anche altre volte in quel triste 1943, ma sicuramente il 22 luglio resta la data indelebile nella memoria di ognuno.

Ogni anno l’amministrazione comunale nel nome del sindaco Franco Landella e dell’assessore alla cultura Anna Paola Giuliani è presente con il serale e ormai istituzionalizzato “Concerto per la Pace”, “quella Pace di cui noi tutti abbiamo bisogno, soprattutto dopo tale pandemia… bisogna ripartire dalla Cultura e Foggia c’è”, come ha affermato pubblicamente il commosso Primo Cittadino Landella. Il 22 luglio Foggia ha ospitato grandi artisti di fama internazionale, solo per citarne alcuni, Nicola Piovani nel 2016, Toquinho nel 2017, Ornella Vanoni nel 2018, e in questo 2020 a suo modo “speciale”, la celeberrima Amii Stewart, “un sogno! Un sogno che si avvera!” le parole dell’assessore Giuliani.

La Stewart ovviamente non ha bisogno di presentazioni, per la prima volta in concerto dal vivo a seguito del lock down, oltre quarant’anni di onorata carriera ha trascinato il “composto pubblico foggiano” – parole dell’artista – con brani intramontabili atemporali ed aspaziali, dalla musica cantautoriale italiana alla dance, dalla pop alla easy listening, ai vari omaggi al Genio di Ennio Morricone scomparso lo scorso 6 luglio. Artista a trecentosessanta gradi, versatile, un vero “animale da palcoscenico” come si suol dire in gergo tecnico, voce perfetta, tecnicamente aplomb sia in zona acuta – di impostazione “lirica” – sia in zona media sia grave, una voce ancora viva, allenata e curata giornalmente, nessuna stecca, nessuna sbavatura, il tutto perfettamente intonato ed in tonalità originale, alcuni dei brani eseguiti richiedenti uno sforzo esecutivo e tecnico del cantante al limite estremo della fisiologia vocale, è il caso di un’icona della DiscoMusic I will survive portata a successo da Gloria Gaynor del 1978, brillantemente eseguita dalla calda voce della Stewart e dal pubblico foggiano danzante e in estasi, tanto da eseguire il brano a fine concerto come bis, apprezzatissimo da una gremita, seppur con le dovute distanze di sicurezza, Piazza Cavour.

Protagonista della serata la foggiana Orchestra Suoni del Sud, impeccabile come sempre, sotto l’attenta guida di Antonio Palazzo.

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