Mistero e gioia del Natale in 9 rarità musicali

by Fabrizio Simone

Il coronavirus ci ha costretto a vivere un Natale diverso, lontano dallo spirito che ha sempre contraddistinto la più bella festa dell’anno. Eppure la musica ha ancora il potere di stravolgere la realtà, indirizzandoci verso altri sentieri. Per l’occasione, Bonculture ha voluto presentare alcune composizioni classiche poco note o dimenticate, accomunate da un grande valore musicale:

1. L. Anderson – Christmas festival

Il compositore americano Leroy Anderson (1908-1975) è noto in tutto il mondo per le sue brillanti composizioni, piccole perle appartenenti alla cosiddetta “light music”. Pensiamo, infatti, solo al Blue tango (inciso da complessi di ogni sorta e da cantanti come Milva e Amanda Lear), allo spiritoso The Typewriter, in cui un percussionista suona una macchina da scrivere accompagnato dall’orchestra, e a Sleigh ride, la corsa in slitta più famosa della storia della musica, un evergreen natalizio noto anche ai profani grazie all’interpretazione canora di Mariah Carey, Ella Fitzgerald, Bing Crosby e di tante altre star. Christmas festival risale al 1950 ed è un brillante pot-pourri che include alcune tra le più famose hit natalizie di ogni tempo (da Joy to the World a Hark! The Herald Angels Sing di Mendelssohn, da Silent Night a Jingle Bells), assemblate sapientemente da Anderson, attento ad esaltare ogni canto attraverso una brillante scrittura sinfonica e ad arrangiamenti ben congegnati.

2.Eilenberg – Petersburger Schlittenfahrt

La musica di Richard Eilenberg (1848-1927) non gode di alcuna popolarità eppure in vita il compositore di Merseburgo fu un’autentica autorità nel campo della musica leggera e da salotto. La corsa in slitta a San Pietroburgo, un divertente galoppo alla Strauss,è tuttora la sua composizione più eseguita: i campanellini scandiscono il movimento della slitta sulla neve secondo lo stile viennese e tutta l’orchestra contribuisce a rendere il clima gioioso dell’evento. Assimilabile alla Petersburger Schlittenfahrt è il Norwegische Rentierpost, uno sfortunato galoppo che condivide lo stesso spirito natalizio del precedente.

3.Ziehrer – Schneeballen, Walzer

È difficile resistere al fascino della neve e ascoltando questo struggente valzer di Carl Michael Ziehrer, ultimo direttore dei balli per la corte dell’imperatore Francesco Giuseppe, è facile immaginare i fiocchi di neve che si posano sui tetti e sulle strade di Vienna, imbiancata a dovere per un Natale indimenticabile. Su Schneeballen aleggia un candore sorprendente che lo contraddistingue tra i tanti ballabili di Ziehrer, garantendogli un posto di primo piano all’interno della sua ricca produzione.

4. Waldteufel – Rose de Noël, Walzer

Chi ama Les Patineurs, il più grande successo di Emile Waldteufel (1837-1915), troverà anche in questo valzer, composto espressamente per il Natale del 1889, la stessa eleganza, vera cifra distintiva del suo autore, ricordato soprattutto per le sue sequenze danzanti dal sapore dolciastro, così smaccatamente francese.

5. Saint-Saens – Tollite hostias dall’Oratorio de Noël

L’Oratorio di Natale op. 12 è ormai unanimemente riconosciuto tra i capolavori di Camille Saint-Saens, famoso anche per il suo ateismo. Il coro finale dell’oratorio, Tollite hostias, nonostante la sua brevità, inneggia con gioia alla nascita del Messia e il suo autore celebra maestosamente il vero mistero del Natale.

6. Fauré – Noël, op.43 n.1

L’op.43 di Gabriel Fauré, allievo di Saint-Saens e insegnante di Maurice Ravel, si compone di due chansons per voce solista e pianoforte. La prima, su libretto dello scrittore Victor Wilder, è dedicata proprio al Natale. La sua dolcezza, tuttavia, non s’accompagna ad una scrittura agile e ideale per un cantante poco esperto.

7. Zelter – Christnacht

Il nome di Carl Friedrich Zelter, amico di Goethe e maestro di Mendelssohn, sopravvive soltanto grazie ad un concerto per viola e orchestra, ma nel suo catalogo figurano più di 200 lieder, molto apprezzati al suo tempo. In questa bella e rara pastorale per la notte di Natale, al coro è affidata l’esaltazione del bambinello, pronto a dare la vita per tutta l’umanità.

8. Rimsky-Korsakov – Polacca dalla suite dell’opera La notte di Natale

La notte prima di Natale, tratta da una novella di Gogol (la stessa utilizzata da Cajkovskij per il suo Fabbro Vakula, ricordato soltanto per le interessanti danze del III atto), non è certamente la più famosa tra le quindici opere di Nikolaj Rimskij-Korsakov (in Europa latita e neppure in Russia se la passa meglio), ma la suite dall’opera presenta ancora spunti molto interessanti. La Polacca, in particolare, merita una particolare menzione grazie alle sue felici combinazioni timbriche e al suo tema così incisivo.  

9. Rossini – La notte del Santo Natale

Composta tre anni prima della morte, La nuit de Noël fa parte dei famosi Péchés de vieillesse. La severità che traspare da questa pastorale per due soprani, due contralti, due tenori, due baritoni, basso, pianoforte e harmonium è tipica degli ultimi anni di vita dell’autore, nonostante l’ispirazione sia autenticamente rossiniana (non mancano affinità con alcune opere serie come Mosè in Egitto e Maometto II). 

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