Destini in fiamme: la storia vera del terribile incendio che uccise 118 donne al Bazar de la Charité nella serie Netflix

by Michela Conoscitore

Non lasciatevi ingannare dalla traduzione banale del titolo, perché Destini in fiamme su Netflix è una serie decisamente da non perdere. Uno dei più grandi successi degli ultimi anni per il canale televisivo francese TF1, alla cui realizzazione ha partecipato anche Netflix, dopo aver fiutato il successo. Il titolo originale, Le Bazar de la Charité richiama proprio l’avvenimento realmente accaduto che darà origine alle vicende narrate nella miniserie.

Annualmente, nella Parigi della Belle Époque, si teneva una fiera di beneficenza organizzata dalla borghesia in favore delle fasce più povere della popolazione: era un evento itinerante che, ogni anno, veniva ospitato in location differenti. Nel 1897 toccò ad uno spazio al coperto, nell’ottavo arrondissement in pieno centro, nei pressi dell’Arco di Trionfo e l’Eliseo. Il tema di quell’anno era il Medioevo, e in questo luogo fu ricostruita una strada medievale, con taverne e botteghe di legno, cartapesta e stoffa, senza dimenticare che la struttura era anch’essa in legno. Oltre ai vari banchi, dove si potevano acquistare svariate tipologie d’oggetti e prodotti, per quell’edizione fu installata anche una piccola sala cinematografica, novità recentissima e molto richiesta.

Il pomeriggio del 4 maggio, quando le signore dell’alta società parigina affollavano il Bazar de la Charité, proprio nella stanzetta del proiezionista scoppiò un incendio. Inizialmente, il proiezionista e l’aiutante provarono a contenerlo, ma l’incendio, originatosi a causa di una loro imprudenza e alimentato dall’etere del proiettore, si diffuse velocemente in tutta la struttura. In dieci minuti ogni cosa fu letteralmente divorata dalle fiamme: a nulla valse l’arrivo dei pompieri, era già troppo tardi. Ben 126 le vittime, di cui 118 donne.

La serie televisiva prende avvio proprio da questa vicenda drammatica, che per le protagoniste fungerà da spartiacque, tra la loro vita di prima e quella da ricostruire dopo l’incendio. Imponente l’impegno per la realizzazione della prima puntata, con vigili del fuoco presenti sul set 24/24 ore e stuntmen allenati, perché ricreare scene ‘infiammabili’ è facile in spazi aperti ma in luoghi chiusi diventa una vera sfida.

Adrienne, Alice e Rose, quel pomeriggio, si recano al Bazar de la Charité per motivi diversi. Adrienne (Audrey Fleurot) è la moglie di uno dei politici parigini più in vista, Marc – Antoine de Lenverpré. Costretta dal marito a presenziare l’evento, e ricattata affinchè non proceda col divorzio, scampa al disastroso incendio proprio per contrastare i progetti del consorte che la vuole sottomessa e senza libertà. Poco prima del disastro, Adrienne sale sulla carrozza dove l’aspetta l’amante Hugues Chaville, che la sta aiutando a fuggire a Londra con la figlia. Nel frattempo, la nipote di Adrienne, Alice (Camille Lou), accompagnata dall’amica e cameriera personale Rose (Julie de Bona) sono dentro il Bazar: Alice si incontra col promesso sposo Julien, matrimonio combinato dal padre per scongiurare il dissesto economico della famiglia, mentre Rose custodisce nella tasca del soprabito i biglietti per gli Stati Uniti, che il marito le ha consegnato poco prima che entrasse al Bazar con Alice.

Poi, il fuoco. Adrienne scopre l’accaduto e coglie l’occasione per fingersi morta e facilitare la sua fuga da Parigi. Alice si salva, terribilmente traumatizzata ma illesa grazie all’eroico intervento dell’anarchico Victor. Rose, divisa da Alice, si sveglia in ospedale orrendamente sfigurata ma viva. Ben presto, si ritrova in balia delle trame di Madame Huchon, a cui non riesce a ribellarsi.

È all’indomani dell’incendio, quando il fumo inizia a diradarsi e i corpi delle vittime vengono spostati negli obitori, che una tremenda verità emerge dalle macerie: sui cadaveri delle vittime, quasi tutte donne, analizzati per il riconoscimento e la restituzione delle salme alle famiglie, furono individuati segni di calpestamento e numerose fratture. Gli eleganti bastoni da passeggio maschili, abbandonati nella fuga, riportavano tracce di sangue miste a capelli. Quale spiegazione dare a questi indizi?

La maggior parte degli uomini presenti, nel panico e nella confusione che si creò durante l’incendio, non ebbero alcuna remora nel malmenare e letteralmente calpestare moltissime delle donne presenti, per scappare e salvarsi. Gran parte delle vittime morì così, a causa di questo comportamento sconsiderato e vigliacco, una tristissima metafora dei tempi. La condizione femminile dell’epoca era precaria, e vedeva la donna alla mercè degli uomini, vittima di delitti d’onore e costretta a matrimoni combinati.

Dopo l’incendio al Bazar de la Charité, Adrienne, Alice e Rose alzeranno la testa e impareranno ad imporre la propria volontà, a parlare liberamente, ad esporsi, costi quel che costi. La serie segue, quindi, le loro vite, accomunate da un unico obiettivo: ribellarsi alla società maschilista e retrograda. Colpi di scena, decisioni difficili e stravolgimenti s’annodano in un unico fil rouge che vi condurrà al finale di questa serie televisiva davvero importante e significativa perché quel che è accaduto in passato, ha potere anche sul presente.

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