Lucera a Natale e quel “sogno” di un centro storico di luci

by Antonella Soccio

Una bambina di circa 10 anni, figlia di lucerini emigranti partiti come tanti pugliesi in cerca di lavoro e di una esistenza più sicura al Nord, si avvicina al sindaco Antonio Tutolo in una Piazza Duomo d’incanto dalle emozioni immersive e sotto l’Albero d’uncinetto gli dice all’orecchio: “Lucera è sempre più brillante a Natale”.

Nonostante la Corte dei Conti e il dissesto finanziario, le tante questioni che balzano agli onori della cronaca nazionale, come l’ultima della gattina uccisa a bastonate da una anziana negoziante del centro, che ha fatto arrivare nella città sveva animalisti da tutta Italia, Lucera si conferma bellissima a Natale. Il sindaco, leader del movimento politico civico La Pagnotta, ci crede ancora nella forza trainante della festa dei bambini. È rimasto un fanciullo che respira il clima natalizio delle decorazioni, delle luci.

Quest’anno la Casa di Babbo Natale, dopo gli sfarzi organizzativi al Museo e alla Biblioteca degli anni scorsi, è stata trasferita nei locali di uno spazio dei Bollenti Spiriti in quello stesso palazzo interdetto agli uffici del Giudice di Pace in Piazza Nocelli.

L’allestimento quest’anno appare più sobrio, ma assai più elegante e partecipato. I bambini e le loro famiglie sono protagonisti, c’è molta più interattività quando si arriva nella stanza da letto del Babbo, quando lo si incontra. È una meraviglia di prossimità, che rende fruibile i luoghi e i decori, vicini e imitabili.  

Tanti sono i figuranti, bambini e ragazzi, che da volontari prestano servizio per allietare la visita di chi arriva da fuori.

Tutolo crede fortemente alla leva natalizia. E spiega a bonculture: “Ho un sogno, quello di poter chiudere al traffico il centro storico dentro le due porte, Porta Foggia e Porta Troia, fino a Piazza Matteotti e creare una vera e propria città del Natale, con decori che ci rendano orgogliosi, tali da far muovere turisti e viaggiatori da tutto il Sud e non solo per una visita. Il tutto legato alla nostra cultura, ai nostri beni culturali e ai nostri prodotti tipici, alla cucina”.  

Un po’ come il modello Alberobello? Un paese di luci e videomapping? Il sindaco alza le spalle, le installazioni luminose costano molto e Lucera non ha le liquidità necessarie. Ha in mente il recupero di un palazzo importante e forse anche qualcosa di molto più semplice, con la collaborazione dei commercianti lucerini, alcuni dei quali sono grandissimi designer. Alcuni esempi sono presenti già quest’anno, con degli alberi piccoli uncinettati a far da percorso e da segna via per tutta la strada dei negozi che conduce alla Cattedrale e alla splendida piazza a fuso.

“Qualcuno le definisce “lucine”, ma è economia. Lucera ha avuto 70 ospiti in una struttura alberghiera della nostra città per 3 giorni. Sono tre anni che vengono a passare il Natale (per il Natale) nella nostra città ed hanno anticipato già che saranno qui anche il prossimo anno. Sono solo alcuni. Sono migliaia che arrivano da ogni parte della Regione e oltre. Questa si chiama economia. Questo si chiama turismo. C’è ancora tanto da lavorare ma ci sono segnali importanti e a chi non vuole vederli rispondo così: voi continuate a mettere in evidenza il negativo, noi continuiamo a lavorare per mettere in evidenza quanto di bello abbiamo”.

Appuntamento questa sera per uno spettacolo dedicato a Frozen in piazza e all’11 gennaio con 3 protagonisti del celebre musical Notre Dame de Paris tra cui il Gobbo Giò Di Tonno.

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