Angelica, il successo senza tempo dell’indomabile marchesa degli angeli

by Caterina Del Grande

Non ci si deve sviare quando si cerca l’amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell’impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore!”
Anne Goldon, Angelica, la Marchesa degli Angeli

Angelica è un’eroina diventata leggenda che ha fatto sognare intere generazioni in sala – battendo negli incassi persino l’amatissima Sissi – fino ad arrivare agli infiniti passaggi televisivi, evergreen di ogni palinsesto estivo che si rispetti. Nonostante il passare degli anni, il suo personaggio non ha perso l’appeal e la carica anticonformista e ribelle. Simbolo della liberazione morale e dell’emancipazione delle donne, segnò per sempre il destino della protagonista che la interpretò, Michèle Mercier.

Tratta dai libri di Anne Golon, la saga di Angélique più che al romanzo storico si rifà al feuilleton francese, alla Dumas e racconta la vita di Angelique de Sancé de Monteloup e la sua storia d’amore con Joffrey de Peyrac, conte di Tolosa. Accusato di stregoneria lo crederà morto sul rogo dando inizio a una serie di lunghissime avventure.

Pur non rientrando nel genere dei romanzi storici, la saga di Anne Golon era caratterizzata da una precisione maniacale sulla ricostruzione dei dettagli antropologici, asse portante dell’intera narrazione delle avventure di Angelica. Insieme al marito, Anne Golon fu una delle massime esperte storiche del periodo. Nelle sue opere si ricostruiva la vita delle province, la corte dei miracoli, Versailles, la persecuzione dei protestanti, la caccia alle streghe, i veleni e le messe nere.

Il primo film è del 1964, diretto da Bernard Borderie ed interpretato da Michéle Mercier e Robert Hossein. Primo di una serie di cinque film, ottenne un successo mondiale.

Angelica è una donna forte e sensuale e in lei predominano sentimenti profondi come la gioia di vivere, l’ambizione, la seduzione ma anche la vendetta e la combattività. C’è nel suo personaggio qualcosa di trascendentale. È intuitiva, a volte sente voci ed è abitata da sogni e presenze. Conosce il segreto delle piante officinali e ha alcune doti da guaritrice. Tant’è che le streghe la riconoscono come “una di loro”.

Ma Angelica è anche una donna estremamente emancipata per il suo tempo, il pregiudizio e l’intolleranza religiosa non la sfiorano nemmeno. È una guerriera che rivendica sempre il diritto a scegliere per se stessa. Anche se ha un solo amore, Joffrey de Peyrac, nel suo cuore è una seduttrice nata. Nessun uomo le resiste e nemmeno Luigi XIV, che nutre per lei un amore e impossibile. Angelica è empatica con i più deboli, generosa verso gli esiliati e combatte per la giustizia, la verità e la tolleranza. 

Angelica è costretta a sposarsi contro la sua volontà, violentata, picchiata, venduta come schiava, aggredita persino da una colonia di gatti, frustata e marchiata con un ferro caldo dal sultano. Ma rimane sempre padrona del suo cuore e del suo destino.

Fu il ruolo che cambiò per sempre la vita di Michéle Mercier. Se da un lato la saga le offrì un’immensa popolarità dall’altro le chiuse le porte del cinema. Lotterà tutta la vita per sbarazzarsi dell’immagine di Angelica, tagliandosi o tingendosi i capelli. Senza successo.   

Nata nel 1939 a Nizza da padre francese e madre italiana, Jocelyne Yvonne Renée Mercier – questo il suo vero nome – fin da giovanissima studiò come ballerina e si unì alla Nice Opera. Aveva 15 anni quando fu ingaggiata da Maurice Chevalier per il suo primo film. Nel 1960 lavora in un film italiano, Le notti di Lucrezia Borgia diretto da Sergio Grieco per poi approdare sul set di Tirate sul pianista di Francois Truffaut; in questo film lavora accanto a Charles Aznavour ed è protagonista di una scena di nudo che passerà alla storia. Gira anche film a basso budget come Il giustiziere dei mari (1961) diretto da Paolella, La baia dei pirati (1961) di John Gilling e Le prigioniere dell’isola del diavolo (1962) ancora diretta da Paolella.

Nel 1964 arriva Angelica e il successo è talmente travolgente da cancellare tutto il resto.

La sua vita privata fu caratterizzata da numerosi drammi, fragilissima e preda di crolli psicologici, fu raggirata spesso dagli uomini. Finì sul lastrico a causa del primo marito, alcolista e internato a spese di Michèle per un lunghissimo periodo. Non andrà meglio con il secondo marito, un truffatore seriale, con il quale partì per gli Stati Uniti con la speranza di intraprendere una carriera da produttrice. Anche lui la derubò per poi fuggire in Vietnam.

La gente non parla dei miei 50 film ma solo del personaggio di Angelica: la differenza tra lei e me è che io non ho avuto nella vita un Joffrey De Peyrac”, disse in un’intervista.

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