Grimm, come divulgare la cultura tedesca in Puglia. Intervista a Myrtha de Meo Ehlert

by Antonella Soccio

Non solo fiabe, i fratelli Grimm curarono il primo grande dizionario etimologico della lingua tedesca a partire dagli anni ’30 dell’Ottocento, il “Grimmsches Wörterbuch”.

Parte proprio da questa suggestione l’idea del nome dell’associazione italo-tedesca ‘Grimm’, animata e presieduta dalla professoressa Myrtha de Meo Ehlert, residente a Foggia e attiva in tutta Puglia. I due scopi principali dell’Associazione culturale italo-tedesca ACIT Foggia Grimm si articolano intorno alla polarità dell’approccio ludico alla lingua con corsi di lingua per bambini, letture per bambini di letteratura per l’infanzia tedesca, rappresentazioni e proiezioni, integrato con una più approfondita ricerca storica, culturale e linguistica.

Il primo evento, previsto per il prossimo 13 dicembre presso la Sala Mazza del Museo Civico, organizzato da GRIMM, durante il quale l’associazione sarà presentata alla cittadinanza, consisterà in un incontro dedicato a Peter Handke, in cui si potrà assistere ad un reading bilingue di alcuni passi tratti dalle opere dello scrittore austriaco, vincitore quest’anno del Premio Nobel per la letteratura.

Noi di bonculture abbiamo intervistato la docente, per conoscere qualcosa in più sulla cultura tedesca in terra di Puglia.

Professoressa de Meo Ehlert, quanti sono i tedeschi in Puglia e in Capitanata?

In Capitanata ci sono circa 150 cittadini tedeschi, austriaci e svizzeri, di cui la maggior parte vive sul Gargano. Sono circa un decimo dei tedeschi che vivono in Puglia, che prediligono il Salento, dove vivono più di 500 madrelingua tedeschi.

La situazione era ben diversa negli anni passati quando nella sola Foggia città vivevano ben 50 cittadine tedesche negli anni 70, come mi raccontano.

Come nasce il suo amore per l’Italia?

Il mio interesse per l’Italia è nata dalla mia passione per la letteratura e la filosofia, e in particolare la simbiosi che possiamo trovare in tanti autori (italiani) del Medioevo e Rinascimento come Dante e Boccaccio, che sono stati il fulcro dei miei studi accademici. Poi, anche grazie ad un lungo soggiorno di studio alla Scuola Normale di Pisa, nel cuore della Toscana, ho scoperto il paese con il suo patrimonio culturale e la sua bellezza straordinaria.

Cosa pensa del Sud? Com’è la vita qui da noi rispetto all’efficientismo tedesco?

Vivo da tanti anni nel Sud, dove mi sono trovata subito benissimo. Mi sono traferita dieci anni fa a Lecce completamente alla cieca, dopo aver vinto un concorso europeo Marie Curie, ne conoscevo solo il nome e ne sono rimasta innamorata. È una delle città più vivibili, a misura d’uomo, piena di vita e bellezza. Chi avrebbe mai detto che il centro di eccellenza per la filosofia medievale tedesco si trovi al tacco d’Italia? Gli anni a Napoli, dove mi sono spostata poi con la mia famiglia, mi hanno fatto vivere un altro lato del Meridione, più vicino a quello foggiano, meno «idillico» di quello salentino, ma non meno interessante. Ho avuto modo di esplorare la città, così stratificata, ma devo ammettere che sono stati anni piuttosto faticosi. Foggia è una città piena di potenziale, che però ha bisogno di ritrovare un suo collante identitario. Non sarà la città più bella d’Italia, ma ci sono tante città tedesche che hanno un assetto urbano simile, con tanti interventi postbellici poco coordinati. Invece di elencare tutte le mancanze, bisognerebbe creare nuovi motivi per poterla apprezzare. La Germania ha una storia e una mentalità molto diversa, che si rispecchiano anche nella vita quotidiana. Per esempio lo «struscio», è completamente ignoto nelle città tedesche, a volte deriso per il suo lato vanitoso, ma trovo sia allo stesso tempo molto inclusivo, ci si possono trovare anziani, bambini e ragazzi che magari hanno altri luoghi urbani di riferimento ma che soprattutto nei centri piccoli si incontrano sempre nella passeggiata serale o domenicale per il corso.

30 anni dal crollo del Muro di Berlino, si è parlato tanto delle analogie tra Germania Est e Mezzogiorno, di riunificazione e questione meridionale. Anche la Germania Est come il Sud Italia si sta spopolando: che ne pensi e qual è lo sguardo tedesco rispetto a questo tema?

In Germania non è così presente questa analogia tra Est e Mezzogiorno italiano, vengono considerati piuttosto due fenomeni separati. Dal punto di vista burocratico sono entrambe regioni che ricevono sovvenzioni europee per lo sviluppo, inoltre in Germania si discute se sia ancora necessario mantenere il fondo di solidarietà che fu fatto dopo la riunificazione per poter sostenere dei progetti di sviluppo nell’Est e che oggi rappresenta ben il 5,5 % della tassazione. Al momento il dibattito sull’Est è caratterizzato dalla radicalizzazione. Ci sono però da tempo vari progetti di mobilità promossi per esempio dal Ministero della Salute per assicurare una adeguata assistenza medica nelle zone rurali dell’Est, con agevolazioni fiscali e economiche interessanti. Anche i comuni cercano di attirare investimenti, portando all’asta la proprietà statale, o agevolando il trasferimento di famiglie (progetti simili esistono però anche nelle zone rurali dell’Ovest). Dopo la caduta del Muro di Berlino tanti tedeschi dell’Ovest hanno comprato casa nell’Est, un fenomeno che non esiste così nel Mezzogiorno, credo. In generale si può dire che lo spopolamento è legato fondalmente alla decremento demografico delle campagne, un problema al quale si può rispondere soltanto con progetti mirati. Credo che ci sia però una differenza non da sottovalutare nel confronto con l’Italia. Qui sono spesso le famiglie che «mandano via» i giovani in ricerca di una vita migliore, risolvendo così forse la situazione a livello famigliare, ma creando altre difficoltà a livello sociale.

L’associazione Grimm. Di cosa vi occuperete? Quali filoni culturali possono aprire nuove collaborazioni tra Germania e Italia?

L’associazione culturale italo tedesca «Grimm» si occupa in generale della promozione e divulgazione della lingua e della cultura tedesca, austriaca e svizzera, organizzando seminari, convegni, mostre, corsi di lingua, ma anche viaggi di studio, stage linguistici e incontri informali, nonchè consulenze professionali. L’associazione intende essere un ente di cultura, allestire una biblioteca di opere in lingua, fornire spazi di studio ed istaurare delle borse di studio. Per esempio gestisce da quest’anno il bando della borsa di studio offerta dal comune di Goeppingen per un corso di lingua estivo di un mese a Tubinga riservato a studenti universitari, e anche la borsa «Laboratorio europeo» rivolta ai maturandi, che copre le spese di viaggio, vitto, alloggio e di partecipazione al «Laboratorio europeo ars legendi» che avrà luogo alla fine di maggio a Schwalenberg in Vestfalia. L’associazione offre un ricco programma di eventi culturali liberamente collegati al mondo tedesco, che può coinvolgere diverse fasce d’età e stimolare gli interessi per la cultura tedesca da vari punti di vista partendo da letture guidate di opere tedesche, cineforum, seminari sulla filosofia e la scienza tedesca, ma anche progetti che coinvolgono l’archeologia e la storia dell’arte o la psicologia o corsi di lingua per bambini e adulti. L’evento di apertura è dedicato al premio Nobel della Letteratura del 2019, lo scrittore austriaco Peter Handke la cui opera verrà presentata dalla professoressa Lucia Perrone Capano.

La nascita dell’Associazione ha coinvolto tutte le autorità diplomatiche e culturali tedesche più importanti presenti in Italia e portato lo sguardo «tedesco» su questo territorio spesso negletto. Il consolato onorario di Bari ci ha accompagnato nella fondazione e aprirà il primo evento dell’associazione, l’Ambasciata Tedesca di Roma e il Goethe Institut hanno accolto la nascita con benevolenza e dato il loro patrocinio per i «Percorsi tedeschi», dei seminari sulla filosofia e scienza tedesca che inizieranno dal 2020. Anche il Forum di Cultura Austriaca, che fa parte dell’Ambasciata austriaca di Roma, presiederà la serata dedicata ad Handke con la presenza del direttore George Schnetzer. Questi legami istituzionali favoriscono uno scambio culturale attivo e potrebbero stimolare l’intera scena culturale in Capitanata.

Infine Federico II di Svevia, secondo alcuni è ancora poco valorizzato qui da noi. È d’accordo?

Nel 2021 si celebrerà non soltanto il cinquantennio del gemellaggio con Goeppingen, ma anche gli 800 anni dall’arrivo di Federico II a Foggia, avvenuto nel febbraio del 1221. L’importanza di Federico II per Foggia e l’importanza di Foggia per Federico II non dovrebbero essere sottovalutate e ridotte a mero label commerciale. Per quasi trent’anni Foggia è stata un punto di riferimento per uno dei imperatori più importanti del Medioevo che soggiornò tantissime volte in questa città. Per il giubileo nel 2021 ci sono già diversi progetti in cantiere, come per esempio l’istallazione di una stele federiciana curato da dottor Pasquale Episcopo, col quale l’Associazione collabora, ma anche un festival sulla filosofia medievale che l’Associazione sta preparando.

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