Libere di non amare più i maschi violenti. La storia di Filomena

by Antonella Soccio
FILOMENA LAMBERTI 01

Dal format televisivo “Amore criminale” alle scuole, fino alle aule di Tribunale. Filomena Lamberti, salernitana e sfigurata dall’acido dal marito violento, che non ha accettato il suo desiderio di libertà, porta con sé la sua storia, fissata sulla sua faccia e usa parole fortissime per educare le donne, le ragazze e i giovani uomini. Al Tribunale di Foggia l’incontro formativo per avvocati e avvocate, aperto alla cittadinanza, ha schiuso momenti di riflessione intensi.

I tre figli del suo matrimonio hanno assistito alle crudeltà quotidiane alle quali la loro madre è stata sottoposta dall’infanzia fino alla giovane età. Un giorno lei però decide di separarsi. E suo marito, Vittorio,  non concepisce l’idea che lei scelga autonomamente una cosa simile, per cui medita una vendetta: una notte la sveglia, alle 4 di notte, e le versa sul viso e sul corpo dell’acido usato nella pescheria in cui lavora.

“Guarda che cosa ti do”, le dice, gettandole addosso l’acido che le sfigurerà il volto e il 70% del corpo e che costringerà Filomena a ben trenta operazioni.

Oggi la signora Lamberti porta il suo caso ovunque per risvegliare le coscienze. Suo marito ha scontato solo 15 mesi di carcere, dopo un processo superficiale e sbagliato, in cui mai è stato avanzato il reato di tentato omicidio premeditato. Addirittura dopo il fatto l’uomo non è stato neppure arrestato, ma gli sono stati concessi i domiciliari, nella stessa abitazione in cui aveva commesso il reato.

“Lo scambiavo per amore, pensavo è geloso, mi ama- ha raccontato Filomena- Ma poi con gli anni lui ha fatto in modo di isolarmi da tutto e da tutti, sì perché l’uomo possessivo ti isola, in modo che tu non puoi più chiedere aiuto a nessuno perché anche i parenti più prossimi vedono il tuo cambiamento e sono loro che si allontano perché non capiscono che sei costretta a comportarti così. Molte volte mi chiedono: perché non lo hai lasciato prima? Una domanda da 100 milioni di dollari. Ho sopportato per far crescere i miei figli, come ogni mamma fa. Ma se potessi tornare indietro anche senza una indipendenza economica, prenderei i miei figli e scapperei, perché solo oggi mi rendo conto della violenza assistita che hanno vissuto i miei figli. Me ne sono resa conto quando mi hanno proposto di girare Amore Criminale”.

La sua conclusione ha svegliato dal torpore della cultura patriarcale tante donne presenti in aula. “Ogni persona nella vita si deve sempre sentire libera di amare, di non amare e di non amare più. L’amore non è malato, lo ammala l’uomo violento. Non siamo contro gli uomini, siamo solo contro i maschi violenti”.

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