Mazo de la Roche, una vita avvolta nel mistero

by Daniela Tonti

Mazo de la Roche è stata una delle più importanti e prolifiche scrittrici del ventesimo secolo, un’icona della letteratura canadese. La ripubblicazione di Jalna (Fazi Editore), il primo libro della saga ambientata negli sconfinati paesaggi del Canada, ha contribuito a far riscoprire l’opera e ad alimentare nuovamente il mistero sulla sua vita.

Il romanzo che l’ha resa famosa, Jalna e i 15 sequel che documentano le storie della famiglia  Whiteoak, vendettero milioni di copie e furono acclamate dalla critica e amatissime dai lettori tra i quali i reali di Windsor, la regina Elisabetta II in primis, che la leggevano appassionatamente.

Ossessionata dalla privacy fino a disporre la distruzione di tutti i manoscritti dopo la sua morte e per difendere la quale arrivò a inventarsi identità e vite parallele, incostante, profondamente sensibile e preda di attacchi depressivi, Mazo de la Roche è ricordata e divenuta un’icona anche per il legame con sua cugina Caroline Clement con la quale costruirà una famiglia e adotterà dei figli.

“Boston marriage” come allora veniva definita la convivenza tra due donne, relazione omosessuale o amicizia nessuno ha certezza.  Le prove limitate e circostanziali rendono impossibili affermazioni definitive. Ciò che è certo è che la coppia ha condiviso un attaccamento complesso, totalizzante e profondo e che le due donne si sono dedicate l’una all’altra per oltre sette decenni. Di lei sappiamo quello che i biografi hanno desunto dalle sue opere. I suoi conflitti interiori, la sua immaginaria famiglia Whiteoak è stata modellata su elementi della famiglia di Caroline e dei suoi vicini di casa a Toronto. Ed è nelle sottotrame dell’infedeltà, degli intrighi sessuali a Jalna, dell’esaurimento nervoso che caratterizzano il personaggio cui lei stessa ammise di essere più vicina, Finch Whiteoak, che i critici si sono affannati in cerca di elementi per ricostruire la sua vita.

Nella biografia scritta da Ronald Hambleton si legge: “Caroline Clement era quasi l’altro sé di Mazo. Queste due persone diverse, ma perfettamente armonizzate, vivevano una delle collaborazioni più insolite e sicuramente più produttive nella storia della letteratura.”

Mazo de la Roche fu tra gli autori canadesi più venduti della prima metà del XX secolo, superando la popolarità di Lucy Maud Montgomery ed eguagliando quella di Stephen Leacock. Il primo Jalna negli anni Venti fu secondo per vendite solo a Via con Vento. E la sua popolarità era il suo nemico peggiore.

Le due ragazze vivono insieme e sono le migliori compagne. Dove va una va anche l’altra. Sono come ciliegie gemelle su un gambo, come Rosalind e Celia di Shakespeare.
 

Nata Maisie Roche a Newmarket, probabilmente nel 1879, trascorse l’infanzia inseguendo le iniziative imprenditoriali di suo padre: da Orillia a Galt, poi di nuovo a Orillia, e poi numerosi trasferimenti a Toronto.

Era una bambina molto emotiva e piena di fantasia che inventò un mondo immaginario chiamato “the play” in cui recitava scene e personaggi inventati e in cui ben presto entrò a far parte anche la cugina Caroline.

The play era un modo per far fronte al mondo che le stava intorno ed è stata questa dimensione immaginaria, alternativa e fantastica sostenuta per tutta la sua vita adulta a farle mantenere un’emotività adolescente. Ogni volta che erano insieme Mazo e Caroline, ritornavano in the play.

In qualsiasi situazione immaginata da Mazo, Caroline era presente, cuore e anima.

Nel 1903, dopo la pubblicazione del suo primo racconto, la scrittrice fu vittima di un terribile esaurimento nervoso con una depressione che la tormentò – a fasi alterne – ancora per molti anni e le causò episodi di insonnia impedendole di scrivere. Alcuni critici attribuiscono il crollo emotivo all’intensificarsi del senso di colpa per la sua resistenza innata rispetto al ruolo femminile che la società si aspettava da lei.

Fu grazie alle cure di Caroline che la tenne tra la braccia, la condusse con sé in lunghe passeggiate e continuò a partecipare al the play  che riuscì a riprendersi.

Quando la madre morì nell’inverno del 1920, Mazo de la Roche fu finalmente libera di vivere come voleva: sola con Caroline lontano dagli occhi dei genitori.

Le donne erano così attaccate alla privacy ​​che persino gli amici più cari non conoscevano la natura della loro relazione e nemmeno ne conoscevano l’età esatta, il che causò molta confusione negli studiosi.

Vorrei avere un buco, come una volpe, e poterci strisciare dentro e nascondermi.

La scrittrice finì Jalna alla fine del 1926. “Sapevo di aver fatto un bel romanzo. Mi era piaciuto farlo. Ci avevo messo l’anima.”

Sequel dopo sequel, la sua saga della famiglia Whiteoaks vendette undici milioni di copie in oltre 200 edizioni in tutto il mondo. Più tardi, la storia sarebbe stata adattata in una serie televisiva della CBC nel 1957 e in una mini-serie nel 1972. Ma i libri sempre più melodrammatici di Jalna non furono salvati dalla critica e la reputazione letteraria di Mazo de la Roche si avviò verso un lento declino.

Morì nel 1961. E la misura in cui Caroline fu devastata può essere solo indovinata. Non molto tempo dopo bruciò rispettosamente quasi tutti i diari personali della scrittrice, proprio come lei aveva richiesto.

Da questo fuoco si salvò solo la corrispondenza con editori e fan. E la dedica sull’ultima opera, quel sentimento purissimo che legava le due donne “Per Caroline, dal primo all’ultimo”.

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