La Pimpa compie 45 anni, ma non ha perso neanche un po’ della sua verve

by Paola Manno

Quando sua figlia gli chiese un cane da compagnia -così come fanno tutti i bambini del mondo- il fumettista Francesco Tullio-Altan pensò a una cagnolina con i pois rossi, due lunghe orecchie penzolanti e un simpatico sorriso stampato sul muso. Era il 1975 e alla cagnetta di carta fu dato un buffo nome, che era poi il soprannome di una cara amica di famiglia: Pimpa.

Le vignette che la vedono protagonista vennero pubblicate sulle pagine del Corriere dei Piccoli negli anni settanta e ottanta e il successo fu talmente enorme che Pimpa diventò un cartone animato. Le quattro serie televisive (la prima è del 1982, l’ultima del 2015) vengono tutt’ora trasmesse sui canali pubblici.

Oggi “la” Pimpa compie 45 anni e non ha perso neanche un po’ della sua verve. Il mensile dedicato ai più piccoli è un appuntamento fisso per migliaia di bambini. I suoi libri si trovano sugli scaffali delle librerie, il peluche a pallini culla i sogni di bambini da generazioni e numerosi gadget riempiono le case di migliaia di famiglie. Molte scuole l’hanno inserita nella programmazione scolastica. Da anni gira nei teatri in bellissimi spettacoli insieme alla sua amica Olivia Paperina.

La cagnolina ha fatto parte di un importante progetto a supporto delle bambine e dei bambini con disturbo dello spettro autistico, perché “La Pimpa sta con tutti i bambini del mondo!” come ha dichiarato il responsabile del programma. Nel 2010 è diventata un videogioco. Quest’anno, nel cuore della pandemia, è diventata la testimonial per invitare i più piccoli a lavarsi le mani: “Canta la mia canzoncina due volte, mentre strofini con il sapone”

Il successo del personaggio risiede probabilmente nel suo carattere bambino. La Pimpa non ama gli spinaci ma in compenso adora i gelati, ha degli amici affezionati come la gatta Rosita, il coniglio (anche lui a pois celesti) Coniglietto, il pulcino Colombino, ma fa amicizia facilmente anche con gli uccellini e con le nuvole autunnali. La cagnolina, inoltre, parla con gli oggetti, proprio come la figlia del fumettista che l’ha ispirata e che da piccola -così racconta Altan – discuteva con molta serietà con il divano e il tavolo della cucina. Ci mette un po’ ad alzarsi (“Alzati, pigrona!”, è il ritornello di Armando) ma quando inizia la giornata è felicissima di andarsene in giro per il mondo, nei posti vicini (il bosco, la montagna, la grande città…) ma anche l’Africa, l’Australia. Certe volte, sul razzo Egidio, è arrivata sulla luna. Una volta è salita su una stella spenta per sostituirle le pile. Nuota in groppa a balene e delfini e scende giù, in fondo al mare, per giocare con le stelle marine e le conchiglie, una volta ha accompagnato una talpa nella sua tana sottoterra. Le coloratissime illustrazioni vedono dunque la Pimpa alle prese con i piccoli eventi di tutti i giorni ma pure con fantastiche storie avventurose.

Tutte le sere, poi, torna a casa tra le braccia dell’Armando, un simpatico signore coi baffi che se lo domandi ai bambini, rispondono (tutti!) che lui è il papà di Pimpa. Prima di dormire esige il suo lattuccio caldo e saluta gli amici che lo guardano da casa con un simpatico occhiolino.

Adorata dai bambini, la Pimpa esercita il suo fascino anche sugli adulti. I suoi discorsi sono facili e diretti ma pieni di lirismo, di libertà. Mi fanno pensare ai bellissimi versi di Saba “M’incantò la rima fiore amore/ la più antica difficile del mondo”.

La grandezza di Altan è infatti proprio questa voce che conosce bene il mondo (tra le sue creazioni vi è il personaggio dell’operaio Cipputi, una delle voci più corrosive del panorama satirico italiano) ma che attraverso la Pimpa narra la vita nella sua forma più vicina alla bellezza, che è poi proprio il mondo visto dagli occhi di un bambino.

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