Dalla lotta per il suffragio universale all’aborto: Marie Equi, la Doc antimilitarista che non smise mai di battersi per i diritti civili lgbtq+

by Caterina Del Grande

Suffraggetta, dottoressa dedita alla cura e all’assistenza dei poveri e dei deboli, antimilitarista convinta, lesbica dichiarata, Marie Equi conosciuta come Doc fu una donna forte ed emancipata che lottò in prima linea per tutta la vita per sostenere riforme civili e economiche in favore delle donne, contro la miseria e le disumane condizioni di vita delle operaie impiegate nelle fabbriche. Fu incarcerata e picchiata dalla polizia ma non smise mai di occuparsi delle ultime, fornendo assistenza sul controllo delle nascite e aborti in un momento in cui erano illegali e le donne si affidavano a ciarlatani clandestini. Non smise mai di combattere per i diritti civili, contro le ingiustizie, i pregiudizi razziali e l’omofobia.

Marie Equi fu in prima linea nei soccorsi alla popolazione dopo il terribile terremoto che colpi la città di San Francisco e si guadagnò una medaglia e un encomio. Fu anche la prima a adottare una bambina con la sua compagna.

Nata da genitori immigrati irlandesi e italiani il 7 aprile del 1872, Marie Equi da bambina conobbe la malattia da vicino, soffrì di tubercolosi e fu mandata da amici di famiglia in Florida per riprendersi.

Le piaceva molto studiare ma come altre ragazze della classe operaia fu presto costretta ad abbandonare la scuola per lavorare nelle fabbriche tessili dove sperimentò in prima persona la fatica disumanizzante del lavoro. Vide con i suoi occhi quanto fosse pericoloso quel lavoro: l’aria della fabbrica era così densa di fibre di cotone che i lavoratori a volte vomitavano batuffoli di cotone alla fine dei loro turni.

Nel 1882 decise di trasferirsi in Oregon con la compagna Betsy Bell Holcomb per coltivare un pezzo di terra. 

Le donne vivevano in coppia e lavoravano come contadine. Betsy inoltre iniziò a integrare le entrate insegnando in una scuola privata di proprietà di un certo OD Taylor. Ma quando arrivò la fine dell’anno scolastico Taylor si rifiutò di pagarla. Così le donne affrontarono di petto Taylor e Marie minacciò di frustarlo in mezzo alla strada. Ne seguì una rissa nella quale le donne ebbero la meglio. Marie divenne una specie di eroina poiché i soprusi di Taylor erano ben conosciuti in città.

Fu in questo periodo che Marie Equi decise di studiare per diventare medico. La coppia si trasferì a San Francisco dove Marie si iscrisse alla facoltà di medicina. 

Il rapporto tra le due donne finì e Marie aprì uno studio medico a Portland nell’Oregon specializzato nella cura di donne e bambini. Insieme a prestazioni di medicina generale si occupava anche di aborti salvando così moltissime donne da interventi clandestini, improvvisati e a volte fatali. Marie stabiliva il suo compenso economico in base al reddito delle pazienti offrendo così una possibilità alle donne più povere delle quali si prendeva cura gratuitamente.

L’Oregon all’epoca era un centro dei movimenti progressisti e suffragisti. 

Nel 1905 Marie conobbe Harriet Speckart, un’erede della Olympia Brewing Company e si innamorò perdutamente. La famiglia Speckart tentò in tutti i modi di dissuadere Harriet da quella relazione e la diseredò. Ma Harriet non si arrese e trascorse anni a combattere per i propri diritti in tribunale. La coppia che rimase legata per oltre vent’anni adottò una bambina di nome Mary, che in seguito diventò la prima donna pilota in Oregon.

Dopo il terremoto di San Francisco nel 1906 Marie si offrì volontaria come soccorritrice negli aiuti coordinati dall’esercito e divenne la prima donna a ottenere il grado di dottore militare. Ottenne un prestigioso elogio e un premio dal presidente Theodore Roosevelt. 

Tornata a casa iniziò la sua battaglia per il suffragio universale. Era una donna forte ed emancipata, un’anima ribelle e portava spesso una pistola e diverse spille nel cappello per difendersi. 

Nel 1913 partecipò a uno sciopero di un conservificio di Portland in cui le lavoratrici chiedevano salari e condizioni migliori. Soprattutto durante l’estate, le condizioni nella fabbrica erano terrificanti: nonostante il caldo, i capi reparto chiudevano le porte per non distrarre i lavoratori e per tenere gli organizzatori sindacali fuori.

Un giorno lo sciopero divenne violento e Marie Equi intervenne per difendere una donna incinta colpita dalla polizia.

Nel 1918, fu condannata a tre anni di prigione per la sua propaganda contro il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Prima Guerra Mondiale. Scontò la pena nella prigione di San Quentin, era l’unica detenuta politica. In carcere si ammalò, e la tubercolosi che aveva contratto durante l’infanzia si riacutizzò, chiese invano il rilascio anticipato. Dopo dieci mesi, uscì per buona condotta.

Negli anni ’20 tornò a esercitare la professione e, inarrestabile, le sue battaglie politiche. Ebbe anche una relazione con la sindacalista Elizabeth Gurley Flynn che divenne poi la leader del Partito Comunista USA.

Negli ultimi anni della sua vita, Marie Equi, ormai sola, anche se mai abbandonata da compagne e compagni di lotta, visse in una casa di cura dove si spense il 13 luglio 1952 all’età di 80 anni.

I suoi necrologi apparvero sui giornali di tutto il paese, compreso il New York Times. È sepolta insieme a Harriet Speckart, il suo più grande amore, in Oregon.

Nel 2019, il suo nome è apparso nella Rainbow Walk of Fame di San Francisco, per il grande contributo apportato per i diritti delle persone lgbtq+.

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