Le Streghe della Notte, le eroiche aviatrici russe che divennero l’incubo dei nazisti

by Caterina Del Grande

Le Streghe della Notte sono state una leggendaria unità bombardiera russa attiva durante la Seconda Guerra Mondiale. Formata da sole donne, tutte volontarie, desiderose di proteggere il paese dai nazisti erano così abili a volare nell’oscurità, senza radio, radar e paracadute e dotate di apparecchi vecchissimi che i nazisti ritenevano ricevessero pillole speciali per vedere al buio.

Ben presto divennero un vero flagello per i nemici.  Erano talmente temute e odiate che ogni aviatore tedesco che riusciva ad abbatterne una era insignito della prestigiosa Croce di Ferro.

L’idea di costituire questa unità fu di Marina Raskova (conosciuta come la versione sovietica di Amelia Earhart) famosa per i suoi numerosi record di volo a lunga distanza.

La Raskova ricevette lettere da donne di tutta l’Unione Sovietica che volevano unirsi attivamente allo sforzo bellico della seconda guerra mondiale. 

Alle donne era stato permesso di partecipare a ruoli di supporto, ma furono tante a chiedere a gran voce di poter volare da sole. Le donne erano spinte da ragioni personali, avevano perso mariti, fratelli e visto villaggi devastati.

Marina Raskova si fece portavoce di questa richiesta fece una petizione per formare uno squadrone di sole donne.

L’8 ottobre 1941 Stalin diede l’ordine di schierare tre unità dell’aviazione tutte al femminile.

Marina selezionò circa 400 donne per ciascuna delle tre unità e le sottopose a un durissimo addestramento. Le donne dovevano essere tutte in grado di svolgere non solo le mansioni dei piloti ma anche del personale di terra e dei meccanici. Dovettero affrontare lo scetticismo e le vessazioni dei colleghi uomini che fecero di tutto per boicottarle fornendo attrezzature inadeguate, uniformi logore, biancheria intima maschile e stivali enormi. Ma le donne non si persero d’animo e imbottirono con stracci ricavati da lenzuola gli enormi stivali ricevuti. 

Gli aerei erano messi persino peggio. Alle donne furono forniti biplani Polikarpov vecchissimi usati come veicoli da addestramento o per irrorare i campi con cabina di pilotaggio aperta, fatti prevalentemente di compensato e tela e non pensati per il combattimento. “Era come una bara con le ali”, disse la Raskova

I biplani erano facilmente manovrabili ma erano lentissimi. A bordo non avevano radio, radar, strumenti di puntamento né paracadute. Venivano armati con due bombe a caduta per un peso massimo di 100 chili. Le donne navigavano in coppia per ogni aereo: pilota e navigatore. Le condizioni erano durissime, volavano al gelo munite solo di bussola, una mappa e una pistola con due colpi in canna che servivano a suicidarsi in caso di fallimento della missione per non cadere prigioniere del nemico.

Colpivano all’improvviso e divennero ben presto l’incubo dei nazisti. Furono i tedeschi a dar loro il soprannome: Nachthexen, Streghe della notte perché il sibilo dei loro apparecchi ricordava il fruscio di una scopa.  Un suono che era l’unico avvertimento, peraltro quasi impercettibile, del loro arrivo. Erano praticamente fantasmi che si muovevano al buio.

Gli aerei volavano in formazione di tre: due facevano da “esca” per attirare i proiettori da ricerca tedeschi usati per individuare gli aerei di notte, per poi separarsi in direzioni opposte, vorticando per evitare le batterie antiaeree e a quel punto la terza penetrava sul bersaglio nell’oscurità.

Ogni notte le Streghe della Notte compivano almeno 8 missioni. I biplani potevano trasportare solo due bombe alla volta. Ciascuna eseguiva dalle otto alle 18 missioni a notte, tornando indietro per riarmarsi tra una corsa e l’altra. 

Il peso delle bombe le costringeva a volare a quote più basse, rendendole un bersaglio molto più facile, da qui le loro missioni solo notturne.

Alla fine della guerra il 588º reggimento fu l’unità più decorata dell’Aviazione Sovietica, e le Streghe della notte diventarono una leggenda.

Il loro ultimo volo ebbe luogo il 4 maggio 1945, quando le streghe notturne volarono a 60 chilometri da Berlino. Tre giorni dopo, la Germania si arrese ufficialmente.

Complessivamente queste eroine coraggiose hanno effettuato più di 30.000 missioni in totale, ovvero circa 800 per pilota e navigatore. 

Trentadue streghe della notte, incluso il colonnello Raskova, morirono durante il servizio. Ottantanove donne sovietiche hanno ottenuto la più alta onorificenza del loro paese, il premio Eroe dell’Unione Sovietica nella seconda guerra mondiale tra cui ventidue streghe della notte.

Dopo la guerra, l’Unione Sovietica tenne una massiccia parata per la vittoria, ma le streghe della notte non poterono parteciparvi, perché i loro aerei volavano troppo lentamente.

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