Friday for future, un fiume di speranza dal web alla piazza

by redazione
siamo con greta

Un fiume di ragazzi oggi ha risvegliato le nostre città e le ha tirate fuori dallo stato di torpore nel quale  giacciono, arrese di fronte ad un’inarrestabile declino.

Più di 4000 ragazzi di Ancona si sono uniti ai 15.000 di Firenze, 3000 di Udine, 5000 di Bari e a tutti gli altri che in duecento piazze italiane hanno risposto alla chiamata di Greta, la sedicenne che ha commosso il mondo con il suo disperato appello per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, dando vita al movimento Friday for future.

Al grido di Siamo con Greta per il Pianeta, intere scuole, giovani universitari, associazioni ambientaliste, centri sociali, gruppi scout e persone che fino a ieri si sentivano sole e impotenti di fronte ai messaggi di allarme lanciati dagli scienziati sugli effetti devastanti del cambiamento climatico, sono scesi in piazza per far sentire la loro voce e richiamare l’attenzione dei politici che girano lo sguardo dall’altra parte nonostante la consapevolezza scientifica che se non si inverte la rotta ci schianteremo irrimediabilmente  su siccità, alluvioni, mancanza di acqua e desertificazione. Una mobilitazione di voci, colori e entusiasmo come non si vedeva da anni, che forse non si aspettavano nemmeno i quattro ragazzi che hanno coordinato l’evento e che ha tirato le persone fuori dai bar, dai negozi, dalle case. Era impossibile non sentire tutte quelle voci gridare Scendi giù manifesta pure tu, era impossibile non leggere sui loro cartelloni le scritte Sii il cambiamento che vuoi essere – there is no planet b.

Informare, invitare tutti a diventare artefici e responsabili del futuro del pianeta e soprattutto fare in modo che non ci si senta più soli e impotenti di fronte alle catastrofi ambientali. E’ questo lo scopo che si sono prefissi i ragazzi in corteo ad Ancona e che non si esaurisce con la giornata di oggi, ma è solo l’inizio di un percorso che è partito come un fiume in piena e che non intende fermarsi, ma continuerà già con l’appuntamento del 23 marzo a Roma.

 “ Spero che voi giovani siate consapevoli del fatto che la vostra è l’ultima generazione che può fare qualcosa” ha detto ai ragazzi raccolti in un  sit in a fine corteo Michela Maione, docente dell’Università di Urbino, spero che vi rendiate conto che non è possibile delegare le responsabilità ad altri, siamo tutti attori in questo scenario. La politica conta, ma contiamo anche noi con i nostri comportamenti e stili di vita. E’ infatti attraverso il nostro modo di vivere, di muoverci da un luogo all’altro, di mangiare, di scegliere i prodotti di consumo da acquistare che siamo artefici del futuro del pianeta. Ad esempio scegliendo fornitori di energia che sulla bolletta utilizzano più quantità di fonti rinnovabili, possiamo contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica che per il 35% sono prodotte dal consumo di energia elettrica. Mangiando meno carne miglioreremmo la qualità dell’aria e ridurremo le emissioni di gas; gli allevamenti intensivi infatti sono responsabili delle emissioni di ammoniaca e di metano. Inoltre potremmo ridurre le emissioni di particolato scegliendo di utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta.

Ovviamente anche le politiche ambientali ed economiche sono fondamentali. Il protocollo di Montreal, firmato 30 anni fa per eliminare le emissioni dei composti dannosi per l’ozono stratosferico, ci protegge dalla radiazione ultravioletta. “Non tutti sanno che se non ci fosse stato il protocollo di Montreal nel giro di vent’anni non sarebbe stato possibile stare come oggi per più di cinque minuti in questa piazza senza essere ustionati dalla radiazione ultravioletta. Speriamo che anche i protocolli di Kyoto e Parigi possano avere lo stesso successo” ha concluso la dottoressa Maione, chiamata dagli organizzatori a dare un contributo scientifico insieme a Giovanni Marin dell’Università di Urbino.

Ma  chi è responsabile delle emissioni? Europa e Stati Uniti insieme hanno contribuito per il 48% delle emissioni nel pianeta storicamente. Oggi La Cina emette poco meno di un terzo delle emissioni globali di co2 per garantire a noi beni a basso prezzo. Quando consumiamo un prodotto non fatto in Europa contribuiamo alle emissioni di gas serra prodotte in un’altra parte del mondo, ma gli effetti delle emissioni sono globali.

“Questa protesta non può finire con la manifestazione di oggi” sono state le parole di Sirio Papa, uno dei quattro universitari che ha coordinato il corteo di oggi insieme a Jacopo Mengarelli, Virginia Petettie Silvia Perolo. “ Non possiamo abbandonare la piazza fino a che non avremo ottenuto dei risultati concreti. A lungo mi sono sentito a disagio perché non trovavo lo strumento per esprimere la mia volontà di cambiare le cose, non sapevo come essere ascoltato. Lo so che molti di voi hanno pensato la stessa cosa, si sono sentiti frustrati, soli , impotenti di fronte alle tante sfide che sembrano insormontabili, ma oggi è la dimostrazione che non siamo soli. Abbiamo dimostrato di essere un gruppo capace di ragionare e di ascoltare. Siamo ancora in tempo per cambiare direzione, non si tratta solo di ambiente ma anche di giustizia e di equità. Le astensioni non sono accettate, i ragazzi hanno la responsabilità di impegnarsi e di decidere del loro futuro. Non possiamo accettare che ci sia negata la possibilità di sognare un mondo migliore”.

Alessandra Belviso

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