Un mare di parole al Salone del Libro di Torino

by Deborah Alice Riccelli

Quest’anno il Salone del libro di Torino è stato al centro di contraddittori, a volte anche molto pesanti. Le diatribe tra gli scrittori, anche sui social, si sono sprecate. La controversia al centro della polemica è stata l’allontanamento degli stand di Francesco Polacchi e della Casa Editrice AltaForte che hanno portato alla ribalta un tema che divide l’Italia e continua a far discutere.

Credo non si possa parlare del Salone omettendo un fatto così importante, perciò provo raccontarvi qualcosa in merito.

Durante il Salone, cinque relatori e scrittori di eccellenza, sono stati chiamati a rispondere a domande su questa questione.

Il fascismo è un fenomeno storico o un ideologia che trascende la storia e la geografia politica europea? La risposta di Michela Murgia, scrittrice e critica letteraria, stimola in noi una profonda riflessione: “E’ già troppo tardi, ci troviamo qui a ribadire l’ovvio ma se è tardi è perché qualcosa è andato storto, il fascismo è abbastanza sdoganato nell’ultimo periodo”.

Lo scrittore Maurizio De Giovanni si esprime così sulla sua pagina FB: “Sarò al Salone del libro di Torino. Ci sarò nella convinzione che Casapound sia il punto più basso della politica italiana e che la lega ne sia la faccia mal ripulita. Ci sarò nella certezza che quelle idee non siano in alcuna parte condivisibili, ma che per molti aspetti siano addirittura criminali. Ci sarò nella consapevolezza che quella casa editrice, con precedenti nomi, è stata presente per anni a questo e ad altri saloni e fiere, e che questa gratuita pubblicità non sia altro che un inaspettato beneficio. Ci sarò per tutti quelli che lavorano per i libri, per i quali questa è un’occasione unica per sostenere questo impegno. Ci sarò perché penso fortemente che il fascismo vada fronteggiato e combattuto, non certo ignorato e sfuggito. Ci sarò perché credo che evitare il confronto delle idee sia fascista, e che l’antifascismo sia giusto il contrario. Ci sarò, e per chi ci sarà come sempre sarà una bellissima festa dei libri, sui libri, per i libri e coi libri. Che hanno di bello che se li si vuole leggere li si legge, se non li si vuole leggere non li si legge. Perché i libri, sapete, non hanno bisogno di urlare per far valere le proprie ragioni”.

Personalmente credo che la politica sia uno spazio fisico e, se non siamo noi ad occuparlo, lasciamo che lo faccia qualcun altro ed è per questo che sarei stata presente comunque. Anche senza l’esclusione della suddetta casa editrice.

Tornando a noi, io non so se tutto questo ha dato poco spazio agli editori e ai libri che hanno partecipato alla 32^ edizione del Salone, so solo che per me, come ogni anno, è stato come entrare in Paradiso.

Forse non è vero che gli italiani non leggono. Le code all’entrata erano lunghissime. Le code alle presentazioni, infinite. Il primo aggettivo che mi viene in mente pensando a ciò che mi si è parato davanti è “maestoso”. Lo spazio era enorme, le iniziative sono state davvero tantissime e io avrei voluto partecipare a molti più eventi. Il Programma del Salone 2019 è stato davvero molto vasto e, secondo il mio parere, ha soddisfatto ogni tipo di lettore. C’è chi ha potuto incontrare il suo autore preferito, farsi firmare la sua copia e anche chi ha potuto prendere parte ad uno dei vari temi proposti. Come scrivere un libro? Come si riordina una libreria? Come si muove il mercato editoriale nel nostro paese?

Saltava agli occhi la lunga coda davanti allo stand de Il Libraccio, che ha proposto a tutti i visitatori volumi usati a partire dai 3€ e che per l’occasione ha allestito un enorme stand in legno grezzo.

Per chiunque credo sia stato un vero e proprio viaggio nel mondo dell’editoria, per toccarne con mano le professioni che ruotano intorno a questo mondo e per immergersi, in apnea totale, in un mare di volumi colorati.

I dati dell’ Istat dicono che negli ultimi sei anni si sono persi più di 3 milioni e 300 mila lettori nel nostro Paese ma, guardando i social negli ultimi giorni e vedendo tutti quei lettori a Torino (4000 in più rispetto allo scorso anno) mi auguro che questi dati possano cambiare perché io la penso proprio come Virginia Woolf che disse “ Talvolta penso che il paradiso sia leggere, continuamente, senza fine”.

Nell’attesa del Salone del Libro di Torino 2020 auguro buone letture a tutti!

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