Ricordo ancora con molto spasso Fiorello che imitava Carla Bruni, sia in radio che in televisione. Voce in falsetto, ad ogni domanda che gli/le facevano, Fiorello/Carlà rispondeva, in un gustoso italo-français: “Oh, quelle volgarité! Ancor in Italie voi parlate così?” La caricaturale imitazione rendeva bene l’atteggiamento molto snob dell’allora signora Sarkozy, Première Dame transalpina.
Nata Carla Bruni Tedeschi, la modella italiana naturalizzata francese proveniva già da una famiglia ricchissima – di antica origine ebraica, ma da tempo convertita al cattolicesimo – proprietaria, tra le altre cose, del castello di Castagneto Po. Suo nonno aveva fondato, negli anni Venti del secolo scorso, la Ceat, che ben presto divenne la seconda industria italiana della gomma, dopo la Pirelli.
Ricchissima, dunque. Tanto da trasferirsi in Francia con tutta la famiglia, negli anni Settanta, per tema che le Brigate Rosse potessero averli individuati come bersaglio di qualche azione dimostrativa. E bellissima. Tanto da diventare una delle modelle più pagare del mondo.
La nostra Carlà, come se non bastasse, ha fatto parlare di sé anche per le giravolte sentimentali, come quella che, dopo una relazione con Jean-Paul Enthoven, l’ha portata ad innamorarsi del di lui figlio, il filosofo Raphaël Enthoven, marito della scrittrice Justine Lévy, a sua volta figlia del filosofo Bernard-Henry Lévy. Quest’ultima, lasciata dal marito per la modella, si è vendicata dando alle stampe, anni dopo, il romanzo Rien de grave, Niente di grave, nel quale la descrive in modo non propriamente benevolo come “imbellita chirurgicamente”, una “mantide religiosa” e una “sanguisuga con un sorriso da Terminator”. E certo, non possiamo che essere dalla parte di Justine, visto che la sua rivale era passata, impunemente, dal padre al figlio, che noi, però, immaginiamo anche bietolone quanto è necessario per lasciarsi irretire da quella che era stata già l’amante di suo padre. Ad ogni modo, nel 2001 dalla relazione con Raphaël è nato un bambino, Aurélien, ma questo non ha impedito che la storia terminasse e che Carlà si guardasse attorno, in cerca di altri e più proficui lidi su cui spiaggiarsi.
Nel 2008, infatti, l’ex modella sposa l’allora presidente francese Nicolas Sarkozy, al quale è tuttora legata, dando a Fiorello nuovi spunti per canzonarla e a noi tutte, che siamo state un po’ gelose della sua avvenenza, la soddisfazione di vedere quanti danni può fare la chirurgia, quando da estetica diviene…antiestetica!
Il video nel quale l’ex prima donna dell’Eliseo fa pesante ironia sulla paura del Coronavirus è di una decina di giorni fa, ed è stato ripreso a margine di un evento sulla settimana parigina dell’alta moda, a cui partecipava da ospite del parterre, ma solo ora è rimbalzato sui social. Questo va detto a parziale giustificazione di Carlà – che tanto simpatica non è mai stata, anzi ha fatto dell’altezzosità una precisa cifra comportamentale – ma che, una decina di giorni fa, era in buona compagnia, nel suo Paese d’adozione, ritenendo che il virus fosse qualcosa da cui non c’era nulla da temere. Quel: “Ma certo, baciamoci, non facciamo gli stupidi! Noi siamo della vecchia generazione! Non abbiamo paura di nulla, non siamo femministi e non abbiamo paura del coronavirus”, accompagnato da una finta tosse e crisi respiratoria, è certamente inopportuno e deplorevole oggi, con una pandemia dichiarata tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma altrettanto non si può dire per un tempo in cui Emmanuel Macron ancora era convinto che la sua Francia non avrebbe avuto bisogno delle misure drastiche poi divenute, invece, necessarie.
E allora, per una volta, possiamo anche essere solidali con questa donna, che dalla vita ha avuto tutto e anche di più, che non possiamo fare a meno di detestare, intimamente, ma che, proprio per questo, è facile divenga preda degli haters e di quanti sono in agguato, pronti a strumentalizzare una scivolata e farla diventare uno scivolone.
Prendiamo dunque per buone le scuse di Carlà, che col capo cosparso di cenere ha scritto su Instagram: “A volte succede di fare uno scherzo di cattivo gusto. Un montaggio malvagio ha dato un carattere schifoso a questo mio scherzo imbecille. Vorrei presentare le mie scuse a tutti quelli che sono rimasti scioccati e feriti. Si trattava di uno scherzo che non riflette i miei sentimenti.”
La bellezza esteriore, purtroppo, non è garanzia di quella interiore, e questo lo sapevamo già. La bellezza chirurgicamente mantenuta, ammesso che tale ancora sia, lo è ancor meno.