Cosa accadde con la morte di Giuseppe Di Vagno tra gli anni 1921-1922. All’Università di Bari studiosi a confronto

by redazione

Era un uomo che amava la piazza che parlava con i contadini e i braccianti, “un cervello borghese in un’anima socialista” come l’ha definito il suo primo biografo Alfredo Violante. Gli eventi per ricordare la figura di Giuseppe Di Vagno, uomo d’azione e di cultura, nel Centenario della sua morte, continuano grazie al programma messo a punto dalla Fondazione Di Vagno e dal Comitato nazionale del Centenario.

Convegni mostre e presentazioni di libri per raccontare il primo martire socialista della storia d’Italia, con iniziative che sino a maggio 2022 attraverseranno tutto il Paese, da Bari, Mola di Bari e Molfetta, a Roma e Milano.

<<1921-1922 Lotta per l’egemonia e costruzione di un nuovo blocco sociale>> è il titolo del convegno che si terrà il prossimo mercoledì 24 novembre, alle 9.30, nell’Aula Aldo Moro e con il concorso dell’Università degli Studi di Bari.

Dopo i saluti del Rettore Stefano Bronzini, di Antonio Felice Uricchio presidente dell’ANVUR – Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, e di Gianvito Mastroleo presidente della Fondazione Di Vagno, svolgeranno le relazioni tre docenti di Storia contemporanea:

Simona Colarizi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”,

Giovanni Scirocco dell’Università degli Studi di Bergamo,

Carlo Spagnolo dell’Università degli Studi di Bari.

Si parlerà delle origini del fascismo, del nuovo “blocco sociale”, ma anche dei suoi rigurgiti che si manifestano nella contemporaneità tra populismi di varia declinazione, sovranismo, nazionalismi beceri e disumani, disconoscimento della scienza.

Gli eventi del Centenario si svolgono in collaborazione con le Istituzioni e le Fondazioni che rimandano alla medesima tradizione e, dunque, Casa Museo e Fondazione Matteotti, Fondazione Nenni, Istituto per la Resistenza – Istituto Parri di Milano, ANPI, IPSAIC e altri ancora.

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