Il Wwf Italia al Bioparco di Roma in Assemblea Nazionale dei soci, Enti del terzo settore o no

by Fabrizio Stagnani

Sabato 26, settembre 2020, Roma, Bioparco. Sull’autostrada, verso la capitale, s’incontrano auto van a noleggio, brandizzati per l’occasione con bandiere svettanti l’iconico panda. Il carico volontari ed attivisti del Wwf provenienti da tutte le Organizzazioni Territoriali italiane.

La chiamata, ufficializzata nei tempi debiti sul bollettino associativo, è all’Assemblea nazionale dei soci. Due i punti all’ordine del giorno, l’approvazione del bilancio annuale consultivo, ma soprattutto l’approvazione o meno della proposta di adeguamento statutario alla Riforma del Terzo Settore (ai sensi dell’art. 101, co. 2, D.Lgs. n. 117/2017 e ss.mm.ii.). Passare da Onlus a ETS, Ente del Terzo Settore, o meno.

Ad ospitare l’animosa schiera di ambientalisti, non la sede storica di via Po, 25/c,ma la Sala dei Lecci e quella degli Elefanti nel BioParco. Tante le complicanze date dal contingentamento imposto al fine di arginare la pandemia da Covid19, questione magistralmente amministrata dallo staff adottando tutte e più le prevenzioni del caso. Semmai straniti dagli odori di stallatico prodotto dai vicini pachidermi, tutti affluiscono e si distanziano inmascherinati alla giusta metratura.

Sul piatto non poco. Tutta la direzione è a favore dell’adeguamento, svariate realtà territoriali molto meno. La diatriba apertamente sviscerata durante il dibattito è incentrato sul cambiamento, che di fatto andrebbe ad accentrare poteri sul Consiglio, o il procrastinare per cercare soluzioni che tutelino maggiormente l’Assemblea, i volontari tutti, insomma.

L’accusa da parte di questi ultimi, in particolar modo da fazioni toscane, punta il dito proprio sulla concentrazione di poteri che darebbe la riforma ai vertici dell’associazione, considerato che si andrebbe a togliere il voto ai soci sulle future approvazioni sul regolamento. Ed inoltre sottolineano l’approccio frettoloso a suggerire le modifiche dello statuto, mentre, ritengono, sarebbe stato meglio offrire alternative a queste, più che l’imposizione all’approvazione o meno. Resta che il termine ultimo per prendere una decisione è il 31 ottobre, per legge nazionale. Di contro Direttore, Presidente e Vice, sottolineano gli sforzi fatti fino ad ora ed evidenziano gli altissimi rischi concreti di mandare gran parte di questi in fumo, qualora l’adeguamento non passasse. “Servono regolamenti definitivi a seguito di una fase consultiva! – sostiene la Presidentessa Donatella Bianchi, e prosegue – il voto favorevole aiuterebbe immensamente le questioni relative all’estinzione degli obblighi patrimoniali!”. Il delegato per la Puglia del Wwf Italia, il Professor Nicolò Carnimeo, nel corso del suo intervento ha evocato il parallelismo fra il continuo cambiamento della natura in favore dell’evoluzione con la necessità di mutare delle forme associative, “serve essere al passo anche con le nuove esigenze sui macro e micro sistemi di attivismo votato all’ambientalismo.”  

Il fine settimana successivo al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, sembra nuovamente di essere innanzi alla scelta di favorire la rappresentanza o meno, d’imboccare la strada del progressismo o no.

Ad indorare la pillola Fulcone, Fulco Pretesi, fondatore nel 1966 dell’associazione ambientalistica più importante d’italia, in un videomessaggio, rievoca romanticamente i valori originali, dalla costituzione del maggior numero di oasi ed arre protette con l’auspicio di portarci le nuove generazioni a godere della loro magnificenza. Ricorda la passione che lega tutti nella lotta per preservare la biodiversità.

In serata l’esito della contorta diatriba, anche se la risposta dell’assemblea agli emendamenti proposti sembra già voler propendere per il cambiamento repentino.

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