In libreria “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione”, catalogo della mostra al MUDEC di Milano

by redazione
Edito da 24 ORE Cultura, è in libreria “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione“, catalogo della mostra, in programma al MUDEC – Museo delle Culture di Milano fino al 27 marzo 2022, dedicata al grande artista olandese e al processo evolutivo artistico che lo portò dalla tradizione del paesaggio fino alla ricerca di una nuova forma e allo sviluppo del suo stile unico e astratto, che l’ha reso inconfondibile e universalmente celebre. A cura di Benno Tempel , storico dell’arte e direttore del Kunstmuseum dell’Aja, museo che possiede la più grande collezione di opere dell’artista, il catalogo è un invito a conoscere un “altro” Mondrian e a riscoprirne i capolavori, fornendo una originale chiave di lettura della sua poetica e del processo evolutivo della sua arte, anche attraverso il confronto con altri artisti che hanno condiviso con lui il fermento creativo dell’epoca.  Protagonisti del primo capitolo del volume sono i membri della Scuola dell’Aja, un gruppo di artisti che vivevano e lavoravano a L’Aja tra il 1860 e il 1890 e che rivoluzionarono la pittura olandese, rifiutando le raffigurazioni idealizzate dell’epoca romantica a favore di un approccio più realistico. Le loro opere, caratterizzate dalla sobrietà nell’uso dei colori e con una decisa predilezione per il grigio, hanno creato l’immagine archetipica del paesaggio olandese conosciuta in tutto il mondo. La Scuola dell’Aja era al suo apice quando Mondrian iniziò la sua carriera di pittore alla fine dell’Ottocento. È quindi evidente l’influenza della Scuola sui suoi primi lavori.
Il catalogo prosegue l’analisi di un Mondrian prima e dopo il 1908. I suoi primi lavori, influenzati in parte dalla Scuola dell’Aja e in parte dalla sua formazione artistica tradizionale presso la Rijksakademie van Beeldende Kunsten, erano perlopiù paesaggi realizzati con un pennello largo e molte sfumature di ocra e di grigio. È a partire dal 1900 che il pittore abbandonò progressivamente la rappresentazione fedele della natura per sperimentare forme e colori. Utilizzando mulini a vento, fossi, fiori e altri motivi, esplorò la possibilità di ridurre il mondo che lo circondava alla sua essenza assoluta.  Abbandonata la logica della prospettiva, che aveva caratterizzato l’arte europea dal Rinascimento in poi, inizia a dedicarsi alle forme astratte. Con l’utilizzo delle linee perpendicolari, l’artista renderà via via più radicale il proprio minimalismo fino a far nettamente prevalere, nell’ultima fase della sua carriera, le linee sui colori. Particolare attenzione viene inoltre dedicata a “De Stijl”, il movimento sorto nei Paesi Bassi nel 1917 su iniziativa dello stesso Mondrian e di Theo van Doesburg e attivo ancora alle soglie degli anni Trenta, che innovò arte, architettura e design, con opere, tra gli altri, di Gerrit Thomas Rietveld.  A chiusura del catalogo, un focus sull’influenza che il Mondrian della fase neoplastica ha avuto sul mondo del design: dall’arredo alla grafica, dall’interior all’exhibition design, fino ad arrivare addirittura alla moda, con la collezione-tributo di Yves Saint Laurent del 1965.
Ad accompagnare il catalogo della mostra sono in libreria “Piet Mondrian. Una vita per l’arte” edito da 24 ORE Cultura e “Scritti teorici. Il neoplasticismo e una nuova immagine della società”edito da Libri Scheiwiller.Curati dalla storica dell’arte Elena Pontiggia , i volumi estendono e approfondiscono lo studio di uno degli artisti più rivoluzionari del Novecento, “il pittore della griglia nera e dei rettangoli colorati” che cercava l’assoluto attraverso la composizione degli opposti.
Piet Mondrian. Una vita per l’arte Pubblicato proprio in occasione della mostra, il volume a cura di Elena Pontiggia ripercorre la vita e le fasi stilistiche di Piet Mondrian, uno degli artisti moderni più prolifici in assoluto, colui che ha completamente riscritto le regole della creazione di un capolavoro, dagli esordi come pittore figurativo fino all’astrazione, intesa non solo come tecnica pittorica, ma anche e soprattutto come concezione filosofica, ispirata alla teosofia e proiettata verso un futuro utopico. I suoi rivoluzionari dipinti astratti e le sue composizioni hanno dato vita a un’estetica che è arrivata a definire il XX secolo, influenzando ogni angolo del mondo dell’arte e le industrie creative, oltre a riformulare il modo in cui trattiamo la cultura visiva. Grande innovatore dell’arte moderna, Mondrian ha sviluppato un approccio iconico alla pittura e ispirato generazioni di futuri artisti e designer. Nato ad Amersfoort nel 1872 con il nome di Pieter Cornelis Mondriaan, è trattenuto in Olanda fino al 1919 a causa della Prima guerra mondiale. Lì ha inizio la sua arte più matura, che racchiude in sé la consapevolezza del conflitto; le sue ricerche in campo pittorico si indirizzano così verso l’Astrattismo. È durante il 1920 che l’artista olandese comincia ad “utilizzare” rigorosamente griglie di righe nere definenti piani di colore puro, alla ricerca di un equilibrio asimmetrico-astratto. Nel 1940 si trasferisce a New York e i suoi studi evolvono: sostituisce la riga nera con fasce composte da piccoli rettangoli di colore, conferendo un ritmo sempre più dinamico ai suoi lavori. Mondrian non muove dalla simmetria e dalla prospettiva, ma da linee contrapposte che calibra attentamente nella composizione, fino a trovare un ritmo: la nuova forma.
Scritti teorici.Il neoplasticismo e una nuova immagini della societàArricchito da un saggio di Elena Pontiggia e da un’intervista al pittore ad opera di James Johnson Sweeney, il volume raccoglie gli scritti più importanti e rivelatori di Piet Mondria n pubblicati tra il 1917 e i primi anni Venti: un documento imprescindibile per comprendere il pensiero e l’opera di uno tra i più grandi maestri del Novecento. È nell’ottobre 1917 che pubblica, sulla rivista “De Stijl”, il primo articolo in cui definisce la sua visione del mondo e dell’arte, chiarendo gli ideali della tendenza da lui stesso fondata: il neoplasticismo. Lo scopo della vita e della nuova pittura, scrive, è abolire il tragico. Una trentina di anni prima, un altro artista olandese, Vincent van Gogh, aveva portato il tragico nel cuore dell’arte moderna; ora, quasi come un contrappasso, Mondrian aspira a un’arte libera dal dolore. E per farlo crea un linguaggio basato unicamente sulla geometria e sulle linee rette, che si stacca dalla natura e dall’io e coglie le strutture dell’essere. Per il padre del neoplasticismo il quadro è il luogo perfetto in cui i dualismi originari dell’essere sono ricondotti all’unità, conciliando l’io con l’universale e la natura con lo spirito. Nel suo percorso verso l’essenziale, l’arte di Mondrian, che il pittore cercò di teorizzare in numerosi scritti, è anch

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