La perfezione esecutiva del pianista Angelo Nasuto incanta al Barletta Piano Festival

by Alessio Walter De Palma

Come da tredici anni a questa parte, la città di Barletta grazie all’associazione culturale “Barletta Piano Festival”, nel nome del presidente Francesco Saverio Caporale e del direttore artistico, il pianista di fama internazionale Pasquale Iannone, organizza, tra fine luglio ed inizio agosto, un evento completamente autofinanziato. Una rarità nel panorama culturale del Mezzogiorno.

Negli anni ha ospitato, tra gli altri, il Maestro dei Maestri del pianoforte, l’immenso Aldo Ciccolini.

Quest’anno lo scorso 30 luglio ad incantare il caloroso pubblico barlettano è arrivato l’affermato pianista foggiano, orgoglio della città e della Puglia, Angelo Nasuto, che interpreta al meglio le parole  del direttore artistico Iannone parafrasando Ciccolini: “La Puglia è una terra prospera, piena di talenti musicali, forse i migliori di tutto lo stivale…” reduce dalla conquista del Primo premio del concorso internazionale LAMS Matera Capitale della Cultura 2019. Ad ospitare il recital di Nasuto l’incantevole Sala dei congressi dell’Hotel La Terrazza, in un punto strategico della città con di fronte la meraviglia e la sonorità naturale del mare.

Un programma variegato, coinvolgente e di assoluta difficoltà stilistica ed esecutiva, un excursus della letteratura pianistica dal barocco con il “Padre della Musica” Johann Sebastian Bach, apoteosi della “sacralità spirituale” della musica con il Preludio in si minore nella trascrizione per pianoforte di Siloti, passando al classicismo con la celeberrima Sonata op. 26 n. 81 Les adieux di Ludwig van Beethoven, per approdare alle indescrivibili difficoltà tecniche e virtuosistiche della Ballata n. 2 di Franz Liszt acme del pianismo romantico eccellentemente eseguito dalle mani di Nasuto. Per passare poi al ‘900 con i Feux d’artifices di Claude Debussy, ultimo dei due volumi di Preludés dell’autore francese, da cui si evince innanzitutto la “dedica” al “pianista dei pianisti” Frydrich Chopin e poi un pianismo che potremmo definire “altro” rispetto ai dettami classici e romantici, un pianismo di sensazioni, di accortezze, di sensibilità, di “simboli”, di “impressioni” tipiche del primo novecento, un brano “francese a tutto tondo”, il cui richiamo nel finale alla Marseilleise ne dà ulteriore conferma. La contemporaneità di Lowell Liebermann con il suo Gargoyles op. 29 vien fuori in maniera lampante ed energica grazie alla perfezione dell’esecuzione di Nasuto.

Il pubblico caldo ed entusiasta affermava infatti: “non sembra un essere umano…”; “il pianoforte canta grazie alle sue mani…”; “non ci si stancherebbe mai di ascoltarlo…”. Commenti più che positivi che rispecchiano la realtà. Pubblico in estasi, accordato con due bis di autori spagnoli Albeniz e De Falla che hanno riscaldato maggiormente l’atmosfera già calda della sala con oltre dieci minuti di applausi.

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