Deposito del gpl sì o deposito no? Mentre ha attraccato una grossa nave da crociera con 300 passeggeri, continua a far discutere la questione Energas a Manfredonia, l’onorevole del gruppo misto Antonio Tasso ha interrogato il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Nel Golfo sipontino la società per azioni Energas, fin dal 1999, ha richiesto l’autorizzazione per realizzare un mega deposito di GPL, con annesso un gasdotto di collegamento al Porto Alti Fondali, distante una decina di chilometri. Si tratta di un insieme di dodici depositi tumulati, per un totale di 60 mila metri cubi di GPL, che lo renderebbe il più grande d’Europa, come ha specificato il deputato. I cittadini del territorio hanno espresso la loro ferma contrarietà a questa installazione, anche attraverso un referendum, che ha registrato oltre il 95 per cento di voti contrari. Il comune di Manfredonia, inoltre, ha depositato in Conferenza dei servizi un parere paesaggistico negativo. Per il suo Ministero rimane l’assunzione del parere della regione Puglia, che in diverse occasioni, però, ha comunicato la sua contrarietà all’opera.
Qual è la decisione definitiva del Governo? È questa la domanda di Tasso, in virtù dell’istanza di autorizzazione presentata in data 27 maggio 2015.

Il Ministro è stato schietto. Ecco quanto si legge nel resoconto.
“Il progetto si propone di costruire un polo nazionale per l’approvvigionamento del GPL, potendo disporre delle infrastrutture per la ricezione e esitazione del prodotto via mare, gomma e su rotaie, a fronte di un investimento previsto di circa 30 milioni di euro. Sono già state indette tre riunioni della Conferenza dei servizi, nel corso delle quali sono stati acquisiti i pareri favorevoli delle varie amministrazioni coinvolte. Il sindaco di Manfredonia ha manifestato sin da subito la propria contrarietà all’intervento e si è anche svolto un referendum consultivo sul tema, con esito nettamente contrario alla realizzazione del deposito. Allo stesso modo la regione Puglia, che aveva espresso parere favorevole nell’ambito della valutazione di impatto ambientale, nel prendere atto della contrarietà del comune, ha fatto presente in Conferenza dei servizi che si allineerà alle determinazioni dell’ente locale. L’ultima riunione della Conferenza dei servizi si è conclusa con l’accordo dell’amministrazione di richiedere formalmente alla regione Puglia, non presente alla riunione, di esprimere l’intesa, positiva o negativa, comprensiva degli aspetti paesaggistici. Tuttavia, in data 6 dicembre 2018 la Sovraintendenza per le provincie di Barletta-Andria-Trani e Foggia ha disposto l’annullamento d’ufficio della propria nota del 4 dicembre 2018, con la quale aveva invece espresso parere favorevole. Conseguentemente, questa iniziativa ha bloccato la conclusione dell’istruttoria e la richiesta di intesa alla regione Puglia. Energas ha impugnato al TAR Puglia il provvedimento della Sovraintendenza, con richiesta di sospensiva cautelare e si è tuttora in attesa del relativo giudizio. Alla luce di detti fatti, occorre considerare che l’esito del contenzioso in essere influirà sul proseguimento del procedimento: al suo termine, infatti, occorrerà considerare conclusa l’istruttoria e quindi richiedere l’intesa alla regione ovvero proseguire con un supplemento istruttorio per gli aspetti di competenza della Sovrintendenza. Fermi quindi restando tutti gli aspetti tecnici che ho rappresentato, ogni tipo di determinazione politica non prescinderà dall’esigenza da un lato di rispettare il territorio interessato e dall’altro dalla necessità di tutelare i cittadini di quel territorio, anche e soprattutto all’esito del referendum consultivo sul tema, che ha dato un risultato evidente di contrarietà dei cittadini a questo intervento”.
La tutela della volontà del popolo sembra assicurata dunque.
Questa netta avversione della città di Manfredonia non è frutto di un capriccio, ma la risultante di una serie di considerazioni, la prima delle quali è che non crea occupazione, ma solo beneficio per l’azienda privata- ha rilevato l’onorevole Tasso- Alta è la possibilità, inoltre, che si verifichino incidenti rilevanti, dalle conseguenze disastrose, considerando l’aumento del traffico di autocisterne sulla statale 89, dove, a pochi chilometri dall’eventuale insediamento, sorge la base aeronautica di Amendola, di elevata importanza strategica; e il collegamento poi con il Porto Alti Fondali, dove attaccherebbe le navi gasiere, con conseguente totale blocco delle attività portuali, verrebbe effettuato con un condotto sottomarino di 10 chilometri, che attraverserebbe tutto il fronte mare della città di Manfredonia e, in caso di incidente, i traccianti odorigeni aggiunti al GPL sarebbero devastanti per l’ecosistema marino”.
La conclusione di Tasso mira a dare nuovi sviluppi a Manfredonia.
“Manfredonia ha già dato in termini di insediamenti pericolosi, ricordiamo il petrolchimico ANIC, poi divenuto EniChem, per il quale il territorio ancora oggi sta duramente pagando conseguenze devastanti su ambiente, ecosistema, economia e, cosa ancor più grave, la salute dei cittadini. Noi chiediamo di poter finalmente dare corpo alla vocazione turistica del territorio ed alla buona industria, di cui vi sono eccellenti esempi”.