“Storie di sapori”: il pacco di Natale che parla di Terra, Giustizia, Inclusione

by redazione

C’è la storia di Matteo, che viene da un percorso di giustizia riparativa. Quella di Ibrahim, che ha conosciuto la vita nei ghetti e del caporalato. C’è l’esperienza di Paolo, con un passato da senza dimora ed un problema di salute mentale. Piccole storie da ascoltare, condividere, assaggiare. Perché “Storie di sapori” è un pacco di Natale che contiene prodotti agroalimentari del nostro territorio che parlano di Terra, Giustizia, Inclusione, che raccontano molto di più dei sapori che si portano dentro. Sono sapori che parlano delle storie degli uomini e delle donne impegnati a coltivarli, a raccoglierli, a trasformarli, a portarli sulle nostre tavole. Uomini e donne inseriti nei progetti di inclusione socio-lavorativa delle cooperative sociali Altereco ed Ortovolante del consorzio Oltre. Vengono da percorsi di vita difficili, complicati, ma che attraverso il lavoro della terra stanno avendo l’occasione di riscoprire sé stessi, i loro talenti, delle professionalità che prima non credevano di avere. Hanno l’opportunità di raccontare una nuova storia, che ha il sapore della bellezza ed il profumo dell’opportunità.

«La nostra idea di agricoltura sociale e riparativa si basa su un’economia etica capace di rispettare i lavoratori, l’ambiente, i diritti, la terra. I nostri prodotti sono realizzati dalle cooperative sociali Altereco ed Ortovolante, la cui visione di impresa guarda e sostiene l’agricoltura biologica, l’innovazione sociale e l’inserimento socio-lavorativo di persone con disagi diversi – spiegano dal consorzio Oltre – . Sostenere questi prodotti vuol dire credere nelle storie di chi ci lavora, nel riscatto di un territorio, nei processi di cittadinanza attiva. Vuol dire credere nel futuro».

I prodotti del pacco
Altereco
gestisce “Terra Aut“, un terreno confiscato alla criminalità organizzata di Cerignola. E’ qui che nascono i frutti liberati dalla mafia che vengono trasformati in confetture di uve e ciliegie, zucchine grigliate sott’olio d’oliva, patè di cime di rapa e passata di pomodoro biologica. Le storie di chi è impegnato a far crescere questo sogno raccontano di persone che vengono dal circuito della giustizia riparativa, di migranti tolti dalle maglie del caporalato, di ex-detenuti.
Ortovolante realizza prodotti che fanno bene alla salute mentale. “Volìo” sono l’olio extravergine d’oliva ed il miele mille fiori e mille fiori di bosco. Nelle diverse attività lavorative sono coinvolte persone con problemi di disabilità psichica. “Volío” è il desiderio di ascoltare le loro storie, i loro sogni. E’ assaggiare qualcosa di diverso, di particolare, di buono. E’ cura della terra e degli altri. E’ il sapore che contrasta lo stigma nei confronti di quanti affetti da questa forma di disagio.

I grappoli d’uva da cui nasce il vino “Rosso Libero”, invece, sono quelli che un tempo appartenevano alla criminalità organizzata di Cerignola. Oggi quel terreno è stato confiscato e porta il nome di “Michele Cianci”, vittima innocente di mafia. A gestirlo sono le cooperative Altereco ed Ortovolante, insieme al CSV Foggia, che attraverso il riuso sociale impegnano tanti lavoratori provenienti da situazioni di disagio.
Per sostenere i percorsi di inclusione è possibile ordinare il pacco “Storie di sapori” all’indirizzo mail coop.altereco@yahoo.it o al numero 340/2437226
Per saperne di più: www.reteoltre.it

You may also like

Non è consentito copiare i contenuti di questa pagina.