Eyes Wide Shut, il misterioso e tormentato capolavoro di Stanley Kubrick

by Marianna Dell'Aquila

Sono passati venti anni dall’uscita di Eyes Wide Shut, l’ultimo film scritto e diretto da Stanley Kubrick, il regista americano che per tutta la sua carriera non ha fatto altro che proporre capolavori unici nel panorama cinematografico internazionale. E come molti dei suoi film, anche di Eyes Wide Shut ancora oggi continua a far parlare, invoglia studiosi e appassionati a indagare e a chiarire alcuni punti misteriosi o lasciati (forse volutamente) in sospeso.

Ma con Kubrick è sempre stato così e oggi, forse, l’unica certezza è proprio che i suoi capolavori  non smetteranno mai di indurre il pubblico a porsi delle domande, a cercare il senso recondito di un’inquadratura o del montaggio di una sequenza.

Della pellicola del 1999 tuttavia si è parlato molto anche per altri motivi. Innanzitutto Stanley Kubrick morì prima che il film uscisse nelle sale riuscendo a malapena a consegnare alla casa di produzione una versione del film con una prima bozza di montaggio. Il film, ispirato al romanzo Doppio sogno di Arthur Schnitzler, uscì al cinema nel luglio del 1999, quattro mesi dopo la sua morte e in molti sostengono che la versione finale non sia quella voluta dal regista (il montaggio fu completato da Steven Spielberg che qualche anno dopo avrebbe diretto AI Intelligenza Artificiale di cui Kubrick era stato l’ideatore).

Già durante la preparazione del film, inoltre, incominciò a circolare una fitta rete di voci e di notizie che contribuirono fortemente ad alimentare un alone di mistero e di suspence intorno all’opera. Questi “misteri” culminarono con la scelta dei due protagonisti, Tom Cruise e Nicole Kidman che all’epoca erano sicuramente la coppia più nota e potente nel panorama hollywoodiano, soprattutto dal punto di vista mediatico. Fu forse proprio per questo motivo che Kubrick li scelse per interpretare i ruoli di due coniugi in crisi sullo sfondo di una Manhattan ricca e privilegiata (in realtà tutte le riprese si svolsero negli studi di Pinewood a Londra).

Non sapremo mai i veri motivi per cui il regista volle proprio loro, sta di fatto che qualche anno dopo le due star hollywoodiane si separarono e in molti insinuarono da subito che la crisi fosse nata proprio sul set di Eyes Wide Shut,perché Kubrick li aveva sottoposti a ritmi e pressioni psicologiche molto pesanti.

Si dice, ad esempio, che la scena di sesso immaginario tra Nicole Kidman e l’ufficiale di Marina sia stata girata in sei giorni di prove durante i quali Tom Cruise ebbe l’assoluto divieto di partecipare e la Kidman di raccontare al marito come si erano svolte le riprese, perché l’obiettivo del regista era di alimentare anche nella realtà la gelosia che gli attori avrebbero poi dovuto far emergere tra i loro personaggi.

Per ottenere ancora più fusione tra realtà e finzione, Kubrick chiese ai due attori addirittura di restare sul set a riprese terminate e di dormire sul letto della scenografia. A conferma della pignoleria del regista e delle pressioni che questi esercitò sui suoi attori, non solo li costrinse a firmare un contratto a tempo illimitato che poteva essere sciolto solo dal regista, ma fu capace di ripetere fino a 95 volte le riprese di una scena in cui si vede Tom Cruise attraversare una porta. Eyes Wide Shut infatti rientra Guinness dei Primati per i tempi di riprese che arrivarono a ben 400 giorni.

Ma cosa voleva realmente Kubrick con questo film? Il regista più volte aveva dichiarato di voler realizzare un film ispirato al romanzo dello scrittore austriaco, ma la storia del libro era ambientata nella Vienna degli anni ’20 e Kubrick, come prima cosa, ha attualizzato i fatti catapultandoli nella contemporaneità.

Tutta la trama si regge sul sottile equilibrio tra sogno e realtà. E’ proprio il viaggio onirico che compiono i due protagonisti a scatenare la loro crisi, l’annullamento delle loro certezze coniugali. Sono i loro sogni e le loro fantasie a portarli al limite, esattamente come aveva fatto Kubrick durante le riprese. Lo sgretolamento del loro rapporto e delle loro sicurezze è, per il regista, il riflesso dell’uomo nella società contemporanea. A ricordare questo aspetto del regista americano è stata proprio Nicole Kidman che, ospite alla scorsa edizione del Taormina Film Festival, ha dichiarato che Kubrick (proprio come Federico Fellini), è stato un artista ossessivo, in gradi di spingere gli attori fino al limite.

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