World Cleanup day, l’impegno di Retake Bari e Retake Mola: “Non ci si può limitare a raccogliere l’immondizia, ma occorre cambiare il sistema”

by Andrea Giotta

Diciannove settembre 2020: una data segnata in rosso sul calendario di chiunque abbia a cuore le sorti del Pianeta. Perché? È il World Cleanup day, in termini italici, la giornata mondiale della pulizia. Un giorno speciale per casalinghe e addetti alla pulizia urbana ? Probabilmente si, ma a scendere in campo saranno i movimenti e le associazioni ambientaliste di tutto il mondo che, sotto un’unica bandiera, quella dell’ecologia, si daranno appuntamento per pulire, o almeno provarci, ogni angolo della terra.

Un’iniziativa che affonda le sue origini nella fredda Estonia. Correva l’anno 2008 quando Rainer Nõvlak, un imprenditore estone, decise, attraverso iniziative ad hoc, di sensibilizzare i suoi connazionali su temi come l’abbandono dei rifiuti in aree rurali e naturali. Risultato? A mobilitarsi furono ben 50000 estoni, i quali, in lungo e in largo tra foreste, laghi e boschi, rimossero circa 1000 tonnellate di rifiuti.

Un dato che sicuramente non rimase inosservato e, come una saetta, uscì dai confini della suddetta repubblica baltica, per raggiungere tutti gli stati del mondo. Ad adoperarsi sulla scia dell’iniziativa di Nõvlak furono le vicine Lettonia e Lituania, poi, a poco a poco, ecco attivisti indiani, portoghesi, sloveni.

Nel 2012 si formò l’organizzazione non governativa di matrice estone Let’s Do it! World, il cui obiettivo è combattere l’inquinamento globale dato dai rifiuti solidi abbandonati o smaltiti illegalmente. Nel 2018 il primo World Clean up day mobilitò oltre 17 milioni di volontari in tutto il mondo, l’iniziativa si ripeterà anche l’anno successivo.

Attivisti di tutto il pianeta stanno preparando questo evento al meglio. Tra di loro ci sono anche quelli pugliesi. Sul versante Nord del litorale di Mola di Bari, un paese distante pochi chilometri dal capoluogo pugliese, c’è una spiaggetta denominata Mamaluna; è qui che attivisti, curiosi, amanti della natura, esploratori, autoctoni e forestieri, si sono dati appuntamento per onorare al meglio il Wolrd Clean up day. Letture, dibattiti, passeggiate ecologiche, escursioni, uscite con tavole da sup, laboratori, meditazione, insomma ce n’è per tutti i gusti. Si comincia alle 10.00 per terminare grossomodo quando l’orologio segnerà le 23.00 . Professori universitari, storici, archeologi inoltre metteranno a disposizione le proprie competenze.

Tra gli organizzatori di questo evento vi è Retake Bari, movimento di cittadini attivi che si occupa di pulizia del territorio e cultura del bene comune.

Perché proprio il litorale Nord di Mola scelto come location dell’evento? Ce lo spiega Fabrizio Milone, portavoce di Retake Bari, che oltre ad essere tra gli organizzatori dell’evento è un movimento di cittadini attivi impegnati nella pulizia del territorio e cultura del bene comune.

È un luogo simbolico – afferma Milone – la costa a Nord di Mola è molto bella ed apprezzata, però l’accesso al mare è negato. Cercheremo di dar voce a questo problema, inoltre temi come l’inquinamento, la tutela del mare. Il clean up non si limiterà solo alla costa, ma, grazia alla partecipazione di alcuni sommozzatori verranno estratti anche rifiuti sprofondati nelle acque molesi.

Non ci si può limitare a raccogliere l’immondizia, ma occorre cambiare il sistema. In che modo? Come movimento di cittadini attivi noi chiediamo un sistema che incentivi sempre più il vuoto a rendere. Cartoni della pizza, bottiglie di birra, una volta consumate possono essere restituite per essere riciclate e quindi riutilizzate. Un programma che incentivi i piccoli esercizi commerciali, le aziende, ma anche i singoli cittadini a praticare il vuoto a rendere può costituire la svolta. A fronte di un incentivo, consumato il contenuto di un cartone, di una bottiglia o di un recipiente, anziché buttarlo in pattumiera lo si può portare in un isola ecologica, così da creare un economia circolare, ma soprattutto virtuosa, e l’ambiente ce ne sarà grato.

Le istituzioni potrebbero mettere a disposizione dei fondi. Il nostro appello è quello di investire nell’educazione civica concentrandosi sulle future generazioni”.

Da Retake Bari a Retake Mola, il passo è semplice. A rappresentare il movimento molese è Enzo Pietanza che, da buon padrone di casa, racconta cosa questo evento rappresenta per la comunità locale. “È la prima volta che a Mola viene organizzato un festival ecologico, è un modo per mostrare ai molesi quello che non conoscono della propria città. Abbiamo optato per il Mamaluna perché è una spiaggia ecologica, dove sono banditi i bicchieri di plastica, per far spazio a quelli in mais, i gelati sono contenuti in cartoncini ecologici e non in confezioni plastificate. Il Mamaluna inoltre rappresenta l’unico accesso al mare di questa zona. Facendo leva sulla presenza del sindaco, Giuseppe Colonna, vorremmo dar voce a questa problematica, in secondo luogo vogliamo mettere in risalto tutte le potenzialità racchiuse nella costa molese”.

Sulla Via Traiana

Tra le tante attività ci saranno della passeggiate su quelli che si presume siano dei resti della Via Traiana. Questo condotto, costruita tra il 108 e il 110 dc, per volere dell’imperatore Traiano, collegava Benevento a Brindisi. Il Valico di San Vito e i monti dauni segnavano i primi tratti pugliesi della via, che poi solcava Troia, Canosa, il Tavoliere delle Puglie, Corato, Ruvo, Bitonto, per poi biforcarsi nella Via Appia-Traiana e nella Via Minucia Traiana.

A 200 metri dal Mamaluna sono ubicati i resti di questa via – prosegue Pietanza – che noi visiteremo e puliremo, resti appartenenti alla via Traiana sono stati trovati anche nel versante Sud di Mola, dove oggi corre Via Carraia. Che questi resti appartengano alla via voluta dal grande imperatore romano ad oggi non ne siamo sicuri al cento per cento ma, il professor Pino Berlingerio, in un libro da lui scritto la descrive per la prima volta, ribattezzandola la “via dei tufi” dato che questo elemento è ben rappresentato lungo il condotto stradale e venne utilizzato per costruire la nostra città”.

Quali le aspettative per questo evento? “Intanto mi preme dire che, per via delle restrizioni dovute al covid19, gli ingressi saranno contingentati, potranno partecipare 300 persone. Ci aspettiamo una grande partecipazione, soprattutto di bambini, ai quali, saranno consegnati dei giocattoli che molti artisti costruiranno con quanto verrà raccolto dal clean up”.

La settimana che volge inesorabilmente al termine è “la settimana europea della mobilità” che cosa vi sentite di dire al riguardo? “Il mondo, soprattutto in questo periodo storico, sta cambiando e con esso anche la mobilità. Personalmente uso molto la mia bicicletta, noto con molto piacere che a Bari le istituzioni stiano promuovendo sempre di più la mobilità sostenibile, attraverso l’uso di biciclette e monopattini. Noi premieremo chi raggiungerà il Mamaluna in bicicletta regalando una bottiglietta d’acqua, mentre chi verrà in auto dovrà pagare il parcheggio, a fronte di un evento gratuito”.

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