«Il cinema è giocare con la fantasia». Vincenzo Ardito racconta Kinè, la cinegiocoteca a Bari

by Angela M. Lomoro

Un contenitore e diffusore di cultura, in particolare cinematografica, dedicato alle famiglie della città di Bari. Si chiama Kinè ed è un nuovo progetto avviato dall’associazione Sinapsi produzioni partecipate e cofinanziato dal bando Urbis del Comune di Bari.

Kinè è una cinegiocoteca, uno spazio polifunzionale che sorge a pochi passi dell’ex Cinema Ambasciatori (in via de Ruggiero in via 56\58). In questo luogo tutti i componenti della famiglia, dai più piccoli ai più grandi, potranno trovare la propria dimensione, esprimersi attraverso l’arte e godere delle tante attività proposte, tra cui proiezioni cinematografiche e cineforum partecipati, workshop e laboratori esperenziali.

Ci racconta tutto il presidente di Sinapsi produzioni partecipate, il regista barese Vincenzo Ardito.

 Partiamo dalla definizione di questo luogo: “cinegiocoteca”. Cinema e gioco, come si incontrano? 

In realtà il cinema per me, per noi è gioco, è giocare con la fantasia, immaginare delle storie e poi riuscire a impressionarle grazie alla macchina da presa.

Come è nata questa idea e quali sono le attività principali e gli obiettivi del vostro progetto? 

L’idea nasce prima di tutto per creare un contenitore culturale nella nostra città dedicato in primis alle famiglie. Un posto dove sentirsi una comunità e dove grazie al cinema e alla cultura in genere realizzare dei percorsi di crescita, di ascolto e di educazione alla bellezza. 

Al suo interno ospiteremo ad esempio workshop, laboratori, cineforum. L’idea è di coinvolgere il pubblico nella co-progettazione delle attività con l’idea di uno spazio work-in progess e davvero condiviso.

Il cinema in questo progetto ha una straordinaria funzione educativa che coinvolge i bambini, fin dai primi anni. In che modo? 

Sì, l’obiettivo è di avvicinare alla settima arte i bambini fin da piccoli, ma coinvolgere anche i genitori. Ad esempio una delle attività che faremo, quando sarà possibile, è il Cinenido, ovvero proiezioni dedicate ai neo-genitori che hanno figli da 0-8 mesi, che grazie a proiezioni con luci soffuse e audio a un volume non troppo alto, potranno vedere in una piccola sala cinematografica un film.

Condurremo anche attività di alfabetizzazione cinematografica per avvicinare anche i più piccoli alla lettura del film e al linguaggio.

 In questo difficile momento storico, l’epidemia da Covid ci costringe a restare in casa e a rinunciare al contatto con gli altri. Allora proprio il cinema può aiutarci a viaggiare con la mente e con l’immaginazione e ad aprire i nostri orizzonti conoscitivi. È anche questa la missione di Kinè? 

Sì il cinema è vita. Questo pensiero è alla base della cinegiocoteca e specialmente in questo periodo funge ancora di più la funzione di finestra sul mondo.

Qualche titolo in programma? 

Nel nostro piccolo cinema di quartiere l’idea è di dar spazio a produzioni indipendenti che sono fuori dai circuiti tradizionali, ma anche proiettare seconde visioni e film per bambini e adolescenti con una attenzione speciale per il cinema d’animazione.

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