“Aauvia, tra mito e leggenda” la mostra di pittura di Antonio Sacco a Monte Sant’Angelo

by redazione

Dal 2 al 15 settembre, il Castello Normanno-Svevo-Aragonese ospiterà “Aauvia, tra mito e leggenda”, la mostra personale di pittura di Antonio Sacco, un omaggio inedito ai riti, miti e leggende protagoniste ai tempi dell’antica stirpe slava, ovvero dei Dauni, nel tempo in cui regnarono il Gargano. “Aauvia”, infatti, è un termine di origine greca che identifica la Daunia. La mostra – che gode del patrocinio del Comune di Monte Sant’Angelo, dell’Ente Parco Nazionale del Gargano e di Ecogargano – sarà inaugurata lunedì 2 settembre, alle ore 17.30 e sarà presieduta da Maria Grazia de Rosa.

ANTONIO SACCO – Antonio Sacco è nato a San Severo e vive a Conselve (PD). Dopo il diploma in pittura conseguito nel 2001 all’Accademia delle Belle Arti di Foggia alla cattedra del professor Gerardo Gerardi e affrontando le sue tematiche che spaziano dal recupero delle sue origini rivisitate in chiave esoterica a quella di denuncia sociale omaggiando gli eroi contemporanei, incomincia ad esporre a diverse rassegne collettive, tra le quali: “Punto e passa arte in movimento” patrocinata dal MIBAC rispettivamente a Foggia e Manfredonia (FG). Sempre nel 2001 partecipa alla triennale d’arte sacra a Lecce e alle biennali d’incisione calcografica di Acquiterme (AL) e Venezia e all’Expo arte di Bari.

Nel 2004 con la galleria Alba di Ferrara espone all’arte fiera di Padova. Dopo una lunga interruzione dell’attività espositiva nel 2010 tiene parte a due mostre collettive che si tengono rispettivamente a Torino, galleria Ariele e al MAT-museo dell’Alto Tavoliere di San Severo (FG) dal titolo “Futuro il respiro del tempo”; inoltre viene segnalato al merito al premio Giorgione 2010 di Castelfranco Veneto. Nel giugno 2011 collabora con il MUSAE di Milano per una serie di mostre collettive itineranti sul territorio nazionale presso alcuni enti museali collaboranti con il MUSAE (museo-urbano-sperimentale dell’arte emergente) tra cui quello di Milano e tiene a Napoli presso l’officina d’arte creativa la rassegna del formato 20×20 cm ottenendo consensi dal pubblico e dalla critica. Nel 2012 partecipa ad una rassegna collettiva che si tiene al complesso museale di S. Paolo a Monselice (PD) che ha per tema il paesaggio contemporaneo veneto. Nel 2018 tiene parte a una mostra collettiva denominata: ”Passaggi di identità” svoltasi alla Saccisica di Piove di Sacco (PD) e alla mostra Marcinelle 262 al Le Bois du Cazier, museo della mineralogia a Charleroi in Belgio. La sua prima mostra personale si è tenuta a Padova nel giugno 2019 presso la Sala verde dello storico Caffè Pedrocchi. Molte delle sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

AAUVIA, LA MOSTRA – La personale è composta da circa quaranta dipinti e tre installazioni inerenti al tema della mostra a carattere temporaneo. Il tema su cui si basa la mostra è incentrata prevalentemente sull’evocazione dei miti e delle leggende che hanno contraddistinto le origini del popolo dauno che dai tempi più remoti ha dimorato nel territorio garganico, dando vita così ad un percorso narrativo che ben si allinea al contesto storico delle sale.

LA RECENSIONE DI IVES CELLI – “L’artista Antonio Sacco espone opere che appartengono al periodo mitologico dell’era dei Dauni, popolo tribale, che si diffuse nella Puglia con grande espansione, affermando una cultura iniziatica nel potere di coesione, dentro uno stile incisivo e immaginativo nelle manifestazioni arcaiche del mito. Sacco è un artista che applica la propria ricerca nell’Archetipo, come venerazione del retaggio di appartenenze ancestrali, dove il senso primordiale del sapere, espande nella ragione dell’essere e nella conquista identitaria.

La componente artistica di questo artista, diffonde un senso primitivo, che sbiadisce nel ricordo di frammenti legati al messaggio spirituale mediatico, ed essenziale nella storia del rito.

La configurazione ancestrale si espande dentro espressioni artistiche nella comparsa e scomparsa di presenze lacerate, da una cultura estremamente profonda e definita nel ricordo totemico della leggenda. La presenza identitaria dei Dauni, viene confermata in queste opere che nel retaggio culturale della cultura greca, esprimono appartenenze differenziate dentro magnetismi complessi, dove l’estremo si confonde con leggi di dominio e di supporto, per conquistare le forme più elevate dello spirito. La concezione artistica di Sacco, ricade dentro una visione primitiva del senso concettuale e strutturale del mito, per diffondere appartenenze etniche di un retaggio legato alle evanescenze di un popolo, fortemente legato ai riti e tradizioni della propria cultura”.

Per informazioni: 0884562062.

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