“Mettiamo a frutto una difficoltà coinvolgendo luoghi differenti”: Locus, il festival possibile post lockdown

by Nicola Signorile

Il festival possibile. Magari non quello che si era programmato, ma quello che in questo momento è possibile offrire a un pubblico attento e fidelizzato. Salute e sicurezza sono due parole d’ordine, ancor più pressanti oggi, nei pensieri di ogni organizzatore di manifestazioni culturali. In particolare, dei festival musicali, eventi che dall’assembramento in qualche modo traggono linfa vitale e fanno, giustamente, un vanto. Il Locus Festival resta una delle certezze della Puglia d’estate, un’ancora di salvezza dopo i mesi bui che abbiamo attraversato.

Bassculture, agenzia di spettacolo barese anima del Locus, ha fatto di necessità virtù rimboccandosi le maniche: “Prima di Natale avevamo già molti nomi internazionali in cartellone (Paul Weller e Nick Murphy, in trattativa avanzata con Robert Plant e con altri artisti stranieri di livello mondiale) si preannunciava una edizione da record – racconta Vincenzo Bellini di Bassculture – poi il blocco, siamo andati in apnea. Abbiamo dovuto smantellare tutto e restare in attesa degli sviluppi”.

Dopo il 25 aprile si è tornati a pensare a una possibile vita culturale post-lockdown. Ecco quindi una “Limited edition”, la sedicesima, compatibile con i subentrati limiti di pubblico e di disponibilità degli artisti. “Ci spostiamo dal centro di Locorotondo, mettiamo a frutto una difficoltà – continua Bellini – il minor numero di spettatori ci permette di coinvolgere luoghi differenti come masseria Ferragnano, a due passi dal centro storico e il Parco Archeologico di Egnazia, a Savelletri, con spettacoli più intimi che ben si adattano alle loro atmosfere”. Una difficoltà pratica che diventa un’opportunità di valorizzazione di beni culturali pugliesi. Un’ottica che coniuga spettacolo, cultura e turismo che non trova indifferente il ministero degli Affari Esteri che, attraverso l’Imf (Italian Music Festivals), ha selezionato e stretto una partnership con il Locus e con altri tre festival musicali italiani – il Jazz:Re:Found di Cella Monte, in Monferrato, e i romani Spring Attitude e Manifesto – per il progetto Place to Be di promozione dell’Italia all’estero.

Locus e Locorotondo sono quasi sinonimi oggi. Raramente in Puglia una manifestazione culturale ha innervato così organicamente un territorio. Una fecondazione reciproca, un interscambio profondo, identitario. “Il festival è diventato da subito un punto di riferimento – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Locorotondo, Ermelinda Prete –  ha dato il via al cambiamento che ha dato un nuovo volto alla nostra città, per lungo tempo nota solo per le bellezze paesaggistiche e per la conformazione particolare delle costruzioni (le cummerse)”. Un attrattore culturale, per dirla in burocratese, “capace di attirare un pubblico vasto, di giovani, di appassionati di musica di qualità che hanno avuto la possibilità di conoscere Locorotondo”. Nei suoi luoghi più suggestivi, spesso sede delle iniziative collaterali, a denotare una grande cura nella scelta delle location: “Sono stati capaci negli anni di animare ogni vicolo, di musicare un paese intero – prosegue – non sempre i festival hanno ricadute positive sui territori che li ospitano, il Locus è una forza motrice per tutta Locorotondo. Avere una edizione 2020 è già un grande risultato, simbolo della cultura che ce la fa, accettando le limitazioni dovute”.

Limited edition, solo per il numero di spettatori. Perché Locus 2020 si affida ad artisti da sempre vicini al festival, senza stravolgimenti d’identità. Una line-up considerevole che annovera tra i nomi principali Vinicio Capossela, Niccolò Fabi, Calibro 35, Michael League. Mantenendo nel centro storico attività extra musicali a ingresso libero, come  l’esposizione fotografica Sonica degli scatti di Guido Harari (in mostra dal 9 al 23 agosto, nel Museo Perle di Memoria e sulla vicina scalinata S. Michele Arcangelo), i talk Locus Focus pomeridiani e la rassegna Locus Movies.

Uno scenario naturale d’eccezione per i due live che inaugureranno il Locus 2020, il 7 e 8 agosto. Emozione e intensità nel Parco archeologico di Egnazia a Fasano, assicurate da Niccolò Fabi, vecchia conoscenza del festival, che, dopo lo spostamento al 2021 della data con la band (nuovo concerto già confermato, come quello di Willie Peyote), porterà un nuovo spettacolo in trio acustico, accompagnato dai musicisti e amici di sempre Roberto Angelini e Pier Cortese, insieme ai quali Fabi ha realizzato anche l’ultimo disco Tradizione e Tradimento, portato nei teatri italiani con grande successo nei mesi di dicembre e gennaio. Chi ha già acquistato (entro il 6 luglio) il biglietto del vecchio concerto rinviato, oltre a poter usare lo stesso biglietto nel 2021, potrà richiedere un invito gratuito allo spettacolo del 7 agosto.

Atmosfere intime e ancestrali anche per il secondo appuntamento in programma: Pandemonium, nuovo progetto di Vinicio Capossela, composto di canzoni messe a nudo scelte liberamente in un repertorio che quest’anno tocca il traguardo dei trent’anni dalla data di pubblicazione del primo disco All’una e trentacinque circa. Un concertato con una serie di strumenti musicali sul palco che insieme evocheranno il Pandemonium, mitico gigantesco strumento dal tono grave, del tipo dell’organo da fiera, completamente costruito in metallo, pare dai sudditi del re Laurino, nel regno sotterraneo abitato da esseri di piccola statura in grande confidenza con l’estrazione mineraria. Un suono che scava negli inferi, in quel sottosuolo sede della memoria, che relega ritmi e armonie a una dimensione infera, primitiva. Pandemonium però è anche il titolo della rubrica quotidiana tenuta da Capossela durante la quarantena, una sorta di almanacco del giorno, sulle connessioni fra canzoni, storie e attualità.

Il secondo palco del Locus 2020 si aprirà, lunedì 10 agosto, a masseria Ferragnano, con i Calibro 35 e il loro nuovo album Momentum, un nuovo punto di partenza per una delle formazioni contemporanee che è riuscita a superare declinazioni di genere e forme espressive. Una svolta per sondare come si possa fare musica al giorno d’oggi  e riflettere sull’attualità, dopo aver indagato i suoni del passato. Momentum è il prequel di quello che potremo sentire nei prossimi dieci anni con cui si rimette in gioco la band a cinque teste di Cavina, Colliva, Gabrielli, Martellotta e Rondanini. Cinque personalità cardine dell’attuale scena musicale, ormai proiettate su scala globale, dove Calibro 35 raccoglie attestati di stima, come i campionamenti di Jay-Z e Dr. Dre, firma colonne sonore per produzioni cinematografiche da Hollywood all’Europa e si esibisce sui principali palchi mondiali. Ospite speciale dei Calibro, il cantautore Venerus.

 La vena internazionale del Locus è confermata dalla presenza del bassista e compositore americano Michael League (11 agosto), leader della band Snarky Puppy, stavolta sul palco pugliese in duo con Bill Laurance, pianista e membro originale del collettivo americano. Un’intima formazione – al centro il pianoforte e il contrabbasso con inaspettate incursioni di altri strumenti – che permetterà ai due, collaboratori e amici di lunga data, di presentare brani dai reciproci repertori. Il duo sarà supportato dagli archi dell’Orchestra della Magna Grecia, con la direzione di Gianna Fratta, ed avrà un’ospite straordinario: Fatoumata Diawara, autrice e compositrice maliana, portavoce femminile della giovane Africa. Ad aprire la serata, il trio del jazzista barese Kekko Fornarelli.

C’è spazio anche  per alcuni dei migliori rappresentanti della scena indie italiana: il rapper Ghemon (il 12), che presenterà il nuovo album uscito durante il lockdown Scritto nelle Stelle (opening act  dei pugliesi Thinkaboutit, anche loro con un nuovo album Marea uscito nel 2020) e il duo di cantautori siciliani Colapesce e Dimartino (il 13), tra i migliori talenti del songwriting italiano, che quest’anno ha inaugurato un percorso comune sancito dal primo disco di inediti scritti e interpretati a quattro mani, I mortali (apertura de La Municipàl). Chiusura di sicuro impatto (14 agosto) con The Comet is coming, trio inglese formato da King Shabaka Hutchings, Dan Leavers e Max Hallett che fonde jazz, funk, psichedelia e rock, protagonista sul palco che accoglierà nella stessa serata due avamposti nostrani dell’elettronica d’avanguardia come la techno-trance minimale di Lorenzo Senni, che quest’anno ha pubblicato Scacco Matto con la prestigiosa etichetta inglese Warp Records, e le sciamaniche sonorità afro di Khalab feat. Tommaso Cappellato.

Festa conclusiva a Ferragosto con il consueto appuntamento Locusbay sul mare, nel Lido Lullabay, in contrada Pilone a Ostuni, con il dj set di Napoli Segreta, movimento musicale dedicato alla riscoperta di rarità in vinile di funk e disco music napoletana degli anni ‘70 e ‘80.  I talk del Locus, coordinati da Nicola Gaeta,  saranno dedicati a Vedere la musica ascoltare le immagini con Guido Harari, ai più influenti e significativi album degli anni ’70 con Carlo Massarini,  a Jimi Hendrix, a 50 anni dalla scomparsa, con Enzo Gentile (nell’occasione verrà presentato il libro The Story of life, gli ultimi giorni di Jimi Hendrix di Gentile e Roberto Crema)  e al ruolo della musica afroamericana alla luce degli attuali fenomeni sociali in USA, con Alberto Castelli.

Ciliegina sulla torta, le visioni di mezzanotte, nella villa comunale di Locorotondo, a cura di Sergio Sozzo di Sentieri Selvaggi. Locus Movies presenta Pj Harvey – A dog called money di Seamus Murphy, opera nata dalla fusione di parole e musica della musicista britannica e delle immagini dai viaggi del fotografo irlandese Seamus Murphy, Queen & Slim, opera prima di Melina Matsoukas, on the road allucinato con Daniel Kaluuya  e Jodie Turner-Smith novelli Bonnie & Clyde neri e I am not your negro di Raoul Peck, straordinario documentario narrato dalla voce di Samuel Jackson e tratto da Remember this house del grande scrittore e attivista James Baldwin.  “La sicurezza degli spettatori è la nostra priorità, oggi più che mai – conclude Bellini – fare il festival è un dovere, ma assicurare una serena fruibilità degli eventi è la cosa più importante”. Per tutti gli appuntamenti musicali, si raccomanda infatti l’acquisto dei biglietti in prevendita tramite l’app Dice.fm che, oltre ad assicurare il posto ad un prezzo vantaggioso, contribuisce a non creare affollamenti all’ingresso.

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