Storie d’inverno a Cinecittà

by Marianna Dell'Aquila

Chissà cosa penserebbero Federico Fellini, Anna Magnani, Alberto Sordi oppure il nobile Luchino Visconti a vedere gli occhi di gruppi di curiosi che camminano per i viali di Cinecittà. Gli occhi di persone che forse il cinema non l’hanno mai fatto, ma che sono curiose di scoprire tutto quello che si nasconde dietro la realizzazione di un film e che da nessun’altra parte è così tangibile come nei mitici studi cinematografici di via Tuscolana a Roma. Perché è questa la sensazione che si ha camminando per i viali di Cinecittà. Sembra infatti ancora di sentirla la voce di Fellini quando diceva che Cinecittà era la sua città ideale e, mentre si ha la sensazione che il suo fantasma aleggi davanti al Teatro 5, ecco che possiamo immaginare Martin Scorsese che dà il primo ciak a Gangs of New York con gli occhi di chi sta finalmente realizzando il suo sogno da bambino. Oppure le migliaia di comparse di Ben Hur (1959) e Quo Vadis (1951), la bellezza di Liz Taylor in Cleopatra (1963), il fascino di Daniel Day Lewis in Nine (2009) e la malizia di Jude Law in The young Pope (2016) diretto da Premio Oscar Paolo Sorrentino, oppure la magia del green screen utilizzato per il film Everest (2015) o per la serie tv Il nome della rosa (2019) con Rupert Everett e John Turturro.  

E’ tutto racchiuso lì, tra le mura di recensione dei mitici studi fondati nel 1937 e che ancora oggi mantengono un fascino che altrove non c’è. Un luogo i cui muri, se potessero parlare, ci racconterebbero migliaia di aneddoti su attori e registi, su tanti professionisti che spesso restano nell’ombra oppure sulle centinaia di profughi provenienti da tutta l’Europa che furono accolti nei teatri di posa subito dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. E’ il luogo dei mille volti e delle mille storie, dei segreti inconfessabili e dei luoghi inaccessibili. Un luogo che oggi, finalmente, è possibile scoprire nei suoi angoli più nascosti e sconosciuti. Fino a marzo infatti i visitatori potranno partecipare a Storie d’inverno, un ciclo di incontri che affiancheranno l’esposizione permanente Cinecittà si mostra (aperta già nel 2011) con proiezioni e visite guidate tematizzate in cui la Fabbrica dei sogni svelerà al pubblico i suoi lati più insoliti e sconosciuti.

Il 26 gennaio sarà possibile visitare gli studi di via Tuscolana con un tour dedicato a Cara Cinecittà…, un libro edito da Luce-Cinecittà in cui sono raccolti alcuni di quei “messaggi in bottiglia” arrivati alla Fabbrica dei sogni, da sempre un luogo mitico e unico nell’immaginario collettivo di italiani e stranieri. A partire dalle ore 10.00 verrà proiettato il film documentario Maestro di Alexander Valenti (2017). Il 27 gennaio, invece, in occasione della Giornata della Memoria, appuntamento con Profughi a Cinecittà  un percorso dedicato alla storia di Cinecittà con particolare attenzione agli anni della guerra, quando gli stabilimenti cinematografici diventano un luogo di accoglienza per profughi e sfollati. A partire dalle ore 10.00 verrà proiettato il film documentario Profughi a Cinecittà di Marco Bertozzi (2017).

La seconda metà di febbraio invece è dedicata alle curiosità su registi e attori. Sabato 16 appuntamento su Federico Fellini per scoprire il suo legame speciale con il Teatro 5, conoscere la misteriosa Venusia del film Il Casanova di Federico Fellini (1976) e assistere alla proiezione di Che strano chiamarsi Federico, un documentario diretto da Ettore Scola nel 2013. Il 17 febbraio invece Non dire viola, un percorso guidato sulla scaramanzia nel cinema. Ispirato all’omonimo libro edito da Luce – Cinecittà, il percorso risponderà a tante curiosità: lo sapete com’è nata la superstizione del colore viola nel cinema oppure perché se cade un copione deve essere sbattuto a terra tre volte? Una visita guidata divertente e curiosa, perché come diceva Eduardo De Filippo “Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male!”.

Sabato 23 febbraio una visita di approfondimento sul progetto architettonico di Cinecittàe i suoi angoli nascosti, l’architettura razionalista e i suoi diversi sviluppi nel contesto storico e urbanistico di Roma tra gli anni ’30 e ‘40. In proiezione il film documentario L’arma più forte – l’uomo che inventò Cinecittà di Vanni Gandolfo (2016). Domenica 24 invece una visita guidata dedicata alla fotografia cinematografica in cui verranno spiegati alcuni aspetti tecnici e verranno raccontate le più importanti collaborazioni tra registi e direttori della fotografia. A partire dalle ore 10.00 verrà proiettato il film documentarioAcqua e zuccheroCarlo di Palma: I colori della vita di Fariborz Kamkari (2016).

Ultimi appuntamenti di Storie d’inverno il 2 marzo con Cinecittà in costume, un percorso dedicato al costume nel cinema e che darà la possibilità di conoscere da vicino le creazioni di grandi maestri che hanno lavorato a Cinecittà, come il Premio Oscar Danilo Donati e il maestro Piero Tosi. A partire dalle ore 10.00 verrà proiettato il filmato Mestieri del cinemaCostumi e Costumisti (1992) Fondo Mario Canale dell’Archivio storico Luce. Si chiude la rassegna domenica 3 marzo con Viaggio a Cinecittà: prossima fermata Antica Roma, una visita animata tra il set dell’antica Roma e l’attrezzeria scenica in compagnia di una guida-attriceIl percorso si concluderà con una breve attività dove mettersi in gioco con la realizzazione di una tecnica decorativa utilizzata nel cinema.

Marianna Dell’Aquila

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