Caro Nichi, cara sinistra, ti scrivo: il vocabolario non basta

by Giorgio Cislaghi

Secondo Nichi Vendola, mutatis mutandis, è ancora questa la chiave del futuro. Ricostruiamo un vocabolario che aiuti a capire il mondo per cambiarlo…

Sfido un qualunque lavoratore precario a capire cosa voglia dire l’ex Presidente della Regione Puglia, sempre attento al linguaggio, alla poesia delle parole quanto distratto dal valutare la comprensione delle sue parole le conseguenze del suo governare.

Basta fermare l’attenzione sulle tematiche ambientali che, per le persone comuni, vogliono dire principalmente ciclo dei rifiuti, ciclo dell’uso dell’acqua e riduzione delle emissioni inquinati, riduzione della CO2 in primo luogo.

Non è bastata, non è servita la poesia del decennio vendoliano per approntare una soluzione alla problematica dello smaltimento, recupero e riuso, dei rifiuti urbani. Siamo ancora all’età della pietra, con rifiuti messi sottoterra nelle discariche o bruciati negli inceneritori. Siamo ancora ben distanti da una diversa organizzazione del ciclo di raccolta dei rifiuti nella “Puglia Rossa” di Vendola o Emiliano tant’è che , purtroppo si deve guardare a esperienze lontane anni luce, esperienze maturate in regioni rosse, come la Toscana e Capannori, o leghiste, come il Veneto e Vedolago che seppur fallita ha aperto una strada che continua a sviluppare iniziative valide e interessanti.

Allo stesso modo non è servita la poesia, e neanche i cambi di direzione in AqP, per ridare trasparenza alle acque reflue dei depuratori. Tantomeno è servita per incentivare il riuso delle acque reflue e evitare prelievi assurdi di acqua dalle dighe o la tentazione di costruirne di nuove che, comunque vada, alterano l’ecosistema stravolgendo interi territori. Un esempio è la valle del Fortore dove insiste la diga di Occhito, dove si vorrebbe costruire una seconda inutile diga, la diga di Piano dei Limiti.

Ricordo ancora l’impegno preso, e disatteso, da Vendola in campagna elettorale sul palco montato di fronte al Teatro Giordano: la promessa di bloccare il proliferare di pale eoliche delle multinazionali dell’energia rinnovabile. Un impegno preso, e disatteso, anche per finanziare e promuovere il mini fotovoltaico sui tetti delle case per una energia rinnovabile a proprietà diffusa. Parafrasando Guccini (La Locomotiva) la storia ci racconta come finì la corsa: la Capitanata è un immenso parco eolico, il più grande ed esteso in Italia, sempre in mano alle multinazionali, eolico diffuso quasi zero.

Cosa è rimasto della “poesia ambientale”? Nulla se non l’esatto contrario della narrazione fatta. Problemi ancora da affrontare perché alla narrazione non è seguita l’azione raccontata e fatta sognare.

Per quanto poi riguarda le tematiche sociali, la lotta alle diseguaglianze e le politiche di integrazione dei migranti, i racconti poetici e il vocabolario delle fiabe assomiglia ai più truculenti racconti dei fratelli Grimm. Qual è il risultato degli investimenti fatti negli alberghi diffusi? Qual è il risultato delle politiche di assistenza ai ghetti di Capitanata? Il risultato è ben noto, purtroppo. I ghetti sono cresciuti a dismisura perché attenuare i disagi alle persone che devono sottostare ai caporali per lavorare ho solo contribuito a far crescere i ghetti, il potere dei caporali e lo sfruttamento dei lavoratori. Quanto c’è costata la fornitura di acqua potabile? Chi ha gestito la sua distribuzione ai migranti? Quali misure di contrasto al caporalato ha messo in atto Regione Puglia? A queste domande è meglio non rispondere perché le risposte sarebbero solo un atto d’accusa politico, una presa d’atto del fallimento della poesia di fronte alla realtà.

Caro ex Presidente delle Regione Puglia, non serve ricostruire un vocabolario della Sinistra a tavolino, non serve una narrazione diversa se poi si mette in pratica il suo contrario.

Ricostruire la Sinistra vuol dire tornare a parlare con le parole della gente, dei lavoratori, degli studenti, dei disoccupati e dei giovani che emigrano in cerca di dignità e lavoro. E questo non è un linguaggio nuovo o poetico, è il linguaggio di chi fatica a far campare la famiglia come gli operai che diedero vita al Partito Comunista e a tutti i movimenti della Sinistra di classe o, come eravamo definiti dal PCI, extraparlamentare.

Cara Sinistra, se vuoi rinascere devi confrontarti con le tematiche della riduzione della CO2 in atmosfera che vuol dire ripensare a tutti i cicli industriali della produzione, allo smaltimento dei rifiuti a emissioni zero recuperando quanto più possibile, a un ciclo dell’acqua che preveda il suo affinamento, il suo riuso e una re-immissione nell’ambiente senza inquinamento.

Cara Sinistra se vuoi rinascere devi riappropriarti dei temi storici dell’equa retribuzione del lavoro, della tutela della salute e della dignità dei lavoratori che vuol dire, in primo luogo, combattere tutti i caporalati. Non solo il caporalato legato al lavoro agricolo ma anche il caporalato delle finte cooperative, dei contratti brevi con licenziamento e riassunzione a stipendi da fame.

Cara Sinistra, caro ex Presidente Nichi Vendola, prima di un vocabolario nuovo, ricostruito, serve dare un’idea di futuro alle persone e, in particolare, a chi ha pagato i costi di scelte sbagliate fatte anche da governi dove la Sinistra occupava posti di governo. Serve recuperare la fiducia e la convinzione che la Sinistra è capace di far sorgere il sole dell’avvenire, di far sorgere una società più ricca, equa, giusta, inclusiva e ecologicamente compatibile.

L’autore è stato dirigente di Rifondazione Comunista in Puglia, esperto di ciclo di rifiuti e di governance pubbliche

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