Della conversazione, in cui Mattioli è stato coadiuvato dai docenti Tiziana Ragno e Leonardo Miucci, ci è piaciuta soprattutto l’orgogliosa rivendicazione della natura nazional-popolare del melodramma, e la sottolineatura del rischio che si corre a imbalsamarlo in culto necrofilo per pochi eletti, con una ripetitività che impedisce o considera blasfema ogni innovazione.
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