La Tzigane di Ravel, col suo infuocato patrimonio folkloristico e una scrittura zeppa di virtuosismi ottimi per incantare anche gli animi più suscettibili e distruggere senza alcuna pietà i crini dell’archetto, ha segnato il naturale approdo della serata incoronando Ughi signore indiscusso del suo eccellente strumento
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