La cura dell’attore e regista napoletano fa molto bene al capolavoro dell’Età della Reggenza, recuperando l’acuminata ironia della Austen e i suoi scintillanti dialoghi condendoli con sorrisi assai poco britannici e colorando le brume della campagna inglese di tinte partenopee e lampi di vaudeville.
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Arturo Cirillo
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“Il mio teatro si è sempre molto occupato del tema della famiglia. Rispetto al rapporto di potere fra uomini e donne sicuramente Molière lo sento più attuale degli autori americani. Nonostante questo spettacolo sia del 1662, ci sono molti fili attuali che legano questa commedia a quello che viviamo: c’è un potere maschile che tende, in genere, a impossessarsi del corpo della donna”. Intervista all’attore e regista napoletano