Centinaia di voci stanno raccontando la pandemia, da ogni parte del mondo. Sono quelle di scrittori, giornalisti, pittori, registi che hanno sentito l’esigenza di mettere per iscritto o di narrare per immagini soprattutto la paura, e insieme il desiderio che tutto passi presto. Esigenza forte che ha avvertito anche Cristina Carlà, talentuosa, eclettica scrittrice e traduttrice salentina che, lo scorso maggio, ha scritto “Caccia al paziente zero”, un breve racconto sulla ricerca ossessiva di un colpevole e, più in generale, sulla normalizzazione del male.
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