Nel libro, un monumento ai ragazzi di allora, non siamo a Berlino, ma a Lipsia, in una città che dopo il disfacimento del “socialismo realizzato” è una prateria di scorribande e di fiumi di eroina, iniettati nelle vene dentro fabbriche in disuso e nei vecchi cinema, ormai abbandonati di un centro urbano in vorticosa trasformazione
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