In questa lunga “estate italiana” del leader in campagna elettorale perenne e adesso ancor di più verso la sua personale “marcia su Roma” d’ottobre, col 40% quasi in tasca, i suoi comizi, le sue parole, il suo staff eternamente in diretta, appaiono come un’occupazione di luoghi e tempo della vacatio. Un portare parole sempre uguali, come sono tutti gli slogan, laddove si cerca silenzio, vuoto o divertimento o nuove immagini con cui ricaricarsi.
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