«C’è un continuum della musica nata in cattività. Il musicista, in genere, non canta il lager, non canta il gulag, non mette in musica la prigionia o la deportazione. Il compositore sovverte, capovolge, esorcizza il luogo. È raro trovare musica dalla quale desumere direttamente quel clima di terrore. Il dolore c’è, come c’è la tragedia, ma è implicito nelle partiture»
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Musica
“Da 32 anni recupero la musica scritta nei campi di concentramento”. La storia di Francesco Lotoro
Da 32 anni un pianista di Barletta, il Maestro Francesco Lotoro, cerca incessantemente in tutto il mondo la musica composta all’interno dei campi di concentramento e in altri luoghi di cattività militare e civile tra il 1933 e il 1953, anno della liberazione degli ultimi prigionieri di guerra detenuti nei campi sovietici. L’intervista