Tolstoj scrive un romanzo che parla a tutti delle uniche cose che contano, e cioè del bene e del male, e lo fa tirando fuori quelle che sono le domande di Pierre, e le mie, e quelle del signore che ci vive affianco, della donna davanti ad una porta chiusa: “Che cosa bisogna amare, che cosa odiare? Per che cosa vivere, e che cosa sono io? Che cos’è la vita, che cosa la morte? Quale forza governa tutto?”
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