Lotte raccontava dello spirito romantico tedesco, del rapporto sofferto con la Natura: il cinema fu uno degli apici di quella visione. Ma tutte le arti erano in fermento: c’era Brecht e il suo teatro epico e sociale, Grosz e la potente figurazione del maiale borghese, il dada tedesco politico e arrabbiato, il Bauhaus razionale ed utopico allo stesso tempo. Benjamin scriveva da recluso, spaventato da oscuri presagi. Era, la Germania, al centro dell’avanguardia.
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