C’è in Louise Glück un grande tentativo di copiare la grandezza e la bellezza delle cose salve e sante del Signore, ma c’è anche il dirompente attrito con il verbo delle sue poesie, quella Parola da destinarsi sempre a mani operose e operaie di uno spazio tempo legato alla morte, un giardino intero che sfuggirà, quello dell’uomo giardiniere che non crea più una comunità e non fa parte di un Paradiso.
Louise Glück
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Quale dolce mela
Louise Glück, quando il Nobel serve a riconoscere il talento, il coraggio e la raffinatezza di un’idea. “Per sedersi e per sognare”
by Paola Mannoby Paola MannoBisognerebbe leggere poesie tutti i giorni, appena svegli e prima di andare a dormire, come una preghiera. Una poesia come questa, proprio di Louise Glück, dalla raccolta A Village life e che si intitola Twilight, Crepuscolo.
Così quando rientra di notte, a casa, si siede/alla finestra/ e guarda il tempo del giorno, il crepuscolo./ Dovrebbero esserci più momenti come questo, per sedersi e per sognare. -
Libri
Con Raimondo Di Maio editore italiano di Averno di Louise Glück: “Una poetessa americana che racconta la nostra finitudine. Più la leggo, e più me ne innamoro”
“Questa è una delle opere più mature della poetessa, perché qui è giunta all’acme della sua chiarificazione poetica, questo non lo affermo io ma i critici che ho letto e che hanno studiato il suo percorso. Ho deciso di pubblicarlo per la familiarità con i luoghi, io vivo a Fuorigrotta, altro luogo di Napoli che è stato cantato dal grandissimo poeta Michele Sovente. Leggendo Averno ho ricordato le sue poesie”