Nella partita a carte tra il ricco e il povero si nasconde il sogno di rivalsa delle popolazioni che abitano le baraccopoli romane, il tentativo di cambiare la sorte già scritta di chi non ha nulla.
Luigi Comencini
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La riflessione sul grande personaggio, al di là della fantasia degli illustratori e delle versioni cinematografiche (lo stesso Federico Fellini avrebbe voluto portarlo sullo schermo con lo sceneggiatore Tullio Pinelli), nasce in occasione dell’imminente uscita di Pinocchio di Matteo Garrone, con Roberto Benigni, Federico Ielapi, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini e Gigi Proietti.
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Il fascino di Il segno di Venere sta nella sua capacità di mischiare le carte, di svariare continuamente dal sapore neorealista al cicaleccio dialettale, dalle esibizioni degli interpreti ai soprassalti della vicenda. È una sorta di prova generale, di cantiere aperto
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Film
Il bisogno dell’altro, la fame e l’inganno: perché Pinocchio di Comenicini ha ancora tanto da dire
by Paola Mannoby Paola MannoFatevelo questo regalo: riguardate questo film insieme a un bambino, guardatelo e ascoltatelo mentre si commuove o va in collera davanti all’imbroglio del gatto e della volpe o alla secchiata d’acqua fredda su un bambino che ha fame. Questo è per me il potere del cinema, e quello di un buon film: non smettere di dire quello che si deve dire.