Il direttore artistico Daniele Francesconi: “La questione delle macchine inverte anche il tema del Corpo e della salute. Da un lato il nostro corpo è esso stesso un automa, una macchina biologica, dall’altro abbiamo corpi post umani: incorporiamo protesi di tutti i tipi, siamo viventi e artificiali al tempo stesso, abbiamo macchine tecnologiche di ultima generazione che ci monitorano. Le macchine promettono benessere ma, di contro, ci sembra di non essere più padroni dei nostri dati. Viviamo continuamente sorvegliati”
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