In mostra presenti le magnifiche sculture che ritraggono Agrippina Minore, madre di Nerone e sposa avvelenatrice dell’imperatore Claudio, di Domizia Longina, moglie dell’imperatore Domiziano, e su una delle epigrafi in esposizione, anche una maledizione rivolta alla liberta Giulia Atte a cui l’ex coniuge ‘dedica’ una damnatio memoriae.
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