In Italia non disponiamo di un numero elevato di contraltisti, sopranisti, controtenori e chi ne ha più ne metta, ma il fenomeno è in crescita da più di un decennio, anche se non raggiunge i risultati attestati durante l’età barocca, quando i falsettisti venivano impiegati sia a teatro che in chiesa più per stupire che per emozionare il pubblico affamato di virtuosismo e disposto ad assecondare i capricci di questi divi incipriati
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