«Io credo che alla fine di tutto questo periodo di emergenza sanitaria, sociale la riflessione ci porterà o ci ha già portato ad un rivalutazione delle cose che contano: le relazioni essenziali, la famiglia, un certo tipo di organizzazione che abbiamo trascurato. Ma noto che in questo anno tanti hanno sentito un bisogno formativo, tanti hanno ripreso a studiare, c’è una urgenza di crescere, di capire, vedo emergere queste necessità. Chiaramente è un bisogno di cultura»
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